Bagnaia non è più padrone del suo destino
Pecco è lontanissimo da un fantastico tris iridato.
BARCELLONA - L’anno in cui Francesco Bagnaia vestiva i panni oggi indossati da Jorge Martin, visse un avvicinamento al GP di Valencia popolato di fantasmi. Logico, del resto, considerato come, dopo averla annusata da lontano la stagione precedente, quella rappresentasse la prima vera opportunità di vincere il Mondiale della classe regina. E anche se il vantaggio che alla vigilia aveva allora nei confronti di Fabio Quartararo era di quelli abissali, in una partita secca tutto sarebbe potuto succedere.
Erano 23, alla vigilia del GP della Comunità Valenciana che chiudeva il 2022, i punti di vantaggio di Pecco nei confronti del Diablo della Yamaha. Sono 24, adesso, quelli sui quali Martin può contare quando alla chiusura del campionato manca un solo appuntamento, quello di Barcellona, dove la Dorna ha deciso di traslocare il Motomondiale all’indomani del disastro che ha colpito l’area di Valencia. Tanti, tantissimi, ma in percentuale un pochino di meno considerando che, davanti a loro, i due grandissimi protagonisti della Ducati e della Pramac hanno ancora… una gara e mezza: i punti della Sprint Race, si sa, valgono la metà di quelli del GP.
E così, mentre Martin sa di potere concedere qualcosa all’avversario, mantenendo però piuttosto tranquillamente il controllo del gioco, allo stesso tempo Pecco scenderà nell’arena convinto che non tutto è ancora perduto. Certo, molto dipenderà anche dallo stato d’animo psicologico con il quale lo spagnolo affronterà il fine settimana che vale una carriera, pensando anche che, rispetto al Ricardo Tormo valenciano, la pista del Montmelò sorride molto di più al rivale che non a lui.
In una stagione spettacolare se guardata dal punto di vista delle domeniche, visto che su 19 GP disputati ne ha conquistati ben 10, Bagnaia vede pesare sulla classifica (anche) i 12 punti gettati al vento proprio al Circuit de Catalunya, quando all’ultimo giro della Sprint cadde mentre era solo al comando. Sono gli zero rimediati (ben 8, contro i 4 del rivale) a incidere pesantemente sulle possibilità iridate di Pecco che però, in vista dell’ultimo appuntamento, in questi vent’anni ha due precedenti a livello di rimonta finale a cui aggrapparsi.
Il più recente, anche se il meno indicativo per le circostanze, è il sorpasso al fotofinish di Jorge Lorenzo nel 2015, con la faida esplosa a Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez due settimane prima che portò l’italiano a scattare ultimo sulla griglia. Dopo avere condotto tutta la stagione, finendo quarto proprio all’ultimo metro Rossi vide erodersi i 7 punti di vantaggio della vigilia, sorpassato di 5. Come 5 erano stati i punti di differenza da Nicky Hayden quando, sempre a Valencia, nel 2006 Valentino vide interrompersi un dominio iridato che durava dal 2001. Partito dalla pole, quella domenica Rossi cadde e non riuscì a fare meglio della 13esima piazza mentre, con il terzo posto alle spalle di Troy Bayliss e Loris Capirossi, Hayden coronò il sogno impossibile.
Insomma, anche se le probabilità sono contro di lui, Bagnaia anche domenica in Malesia ha dimostrato di non essere uno che trema. E Martin? Lo scopriremo definitivamente tra una settimana.