Max può già chiudere i conti a Las Vegas. Vada come vada sarà stato uno spettacolo più emozionante di quello visto su un ring di Dallas...
Sono in molti a credere che se sulla McLaren ci fossero stati un Hamilton, un Leclerc o addirittura un Alonso, i giochi sarebbero andati diversamente.
LAS VEGAS - La Formula 1 sta per finire la sua lunga traversata nel deserto. All’orizzonte compaiono le luci di Las Vegas per la gara più pazza dell’anno, la terzultima di una stagione che fin qui è stata decisamente più emozionante di quello che l’America ci ha propinato da un ring di Dallas in diretta streaming mondiale su Netflix. Persino la serie Drive to Survive che ha fatto innamorare gli americani della F1 è più vera di quel match. Mancano tre gare (e una sprint, in Qatar) alla fine dei giochi, ma già a Las Vegas Max Verstappen potrebbe fare la giocata giusta e chiudere la sfida con Lando Norris. Ha 62 punti di vantaggio e in palio per i piloti ne restano ormai solo 82. Gli basterà finire davanti a Norris per festeggiare il suo quarto Mondiale già a Las Vegas. Lo merita perché quella di quest’anno è la vittoria in cui ci ha messo di più l’uomo. Non diventerà campione perché guidava una Red Bull, diventerà campione perché a guidare quella Red Bull c’era lui. E un po’, va detto, anche perché a guidare la McLaren c’era Norris rivelatosi un po’ troppo tenero quando sarebbero servite maniere forti. La sua squadra ha fatto degli errori causati dalla mancanza di abitudine a lottare per il titolo, lui ci ha aggiunto tanto altro. Sono in molti a credere che se sulla McLaren ci fossero stati un Hamilton, un Leclerc o addirittura un Alonso, i giochi sarebbero andati diversamente.
Se il Mondiale piloti rischia di chiudersi già domenica nell’alba europea (la gara scatta alla mezzanotte tra sabato e domenica, ora del Nevada), il campionato Costruttori dovrebbe avere vita più lunga. Il vantaggio della McLaren è di 36 punti sulla Ferrari e di 49 sulla Red Bull e qui i punti in palio per le squadre sono ancora 147. I giochi sono ancora aperti. Las Vegas è una pista che dovrebbe esaltare le qualità di Leclerc. L’anno scorso la Ferrari monopolizzò le qualifiche con la doppietta Leclerc-Sainz, anche se lo spagnolo, per colpa di un tombino maledetto, fu costretto a scattare dieci posizioni più indietro. Ecco, l’augurio è che la gaffe del tombino non si ripeta, che quest’anno tutti siano stati sigillati a dovere. La Formula 1 ha ancora aperto un contenzioso con i tifosi che un anno fa furono allontanati dalle tribune durante le seconde prove libere scattate con un ritardo pazzesco.
Durante la lunga traversata nel deserto, le tre settimane trascorse tra la gara in Brasile e quella di Las Vegas, la Formula 1 ha intanto perso per strada Niels Wittich che per molti sarà un signor nessuno, ma che era il direttore di gara scelto dopo che Michael Masi aveva rivisto le regole in corsa regalando il Mondiale 2021 a Verstappen. Cambiare il direttore di gara a tre GP dalla fine è un po’ cambiare l’arbitro nell’intervallo. Wittich se ne è andato senza neppure finire la stagione. Che all’interno della Fia l’atmosfera non sia idilliaca lo si era capito da tempo. Ma il presidente si preoccupa delle parolacce dei piloti…