La scuderia britannica guida la classifica con 640 punti, davanti agli italiani (619) e alla Red Bull (581).
Il campionato del mondo di F1 è già stato vinto da Max Verstappen.
ABU DHABI - La Formula 1 ha un serio problema arbitrale. Non così grave come quello che nel 2021 portò alla rimozione del direttore di gara che aveva ignorato il regolamento, favorendo la vittoria Mondiale di Verstappen su Hamilton, ma quasi. Non si riesce a trovare una linea retta da seguire. C’è troppa disparità di trattamento tra un caso e l’altro e ogni tanto viene usata una severità eccessiva per punire un pilota. Soprattutto non si riesce a essere tempestivi nelle reazioni.
In Qatar sarebbe bastato chiamare una Virtual Safety Car per permettere ai commissari di recuperare lo specchietto perso da Albon sul rettilineo, per evitare bandiere gialle, forature e polemiche. Avrebbe evitato anche l’errore di Norris che, ignorando una doppia bandiera gialla si è preso uno stop & go con 10” di penalità che lo ha fatto scivolare in fondo alla classifica. Una punizione eccessiva, anche se giustificata dal regolamento. L’errore di Norris e la successiva penalità hanno avuto un grande merito: hanno lasciato aperto il Mondiale Costruttori fino all’ultima gara della stagione. La McLaren ha ancora 21 punti di vantaggio, le basterebbe chiudere al terzo e quarto posto dietro alle due Ferrari per conquistare un titolo che manca dal 1998, dai tempi di Ron Dennis e Mika Hakkinen. Un’altra epoca. Come è dai tempi di Montezemolo che la Ferrari non arriva a giocarsi qualcosa all’ultima gara di un campionato. Certo ai tempi ci si giocava il mondiale piloti, ma chissà che questo non sia un primo passo. In fin dei conti l’era Schumacher cominciò con un titolo Costruttori nel 1999, strappato proprio alla McLaren.
Alzi la mano comunque chi all’inizio dell’anno aveva previsto un finale così, con la Red Bull fuori dai giochi e McLaren e Ferrari, due squadre che rappresentano la nobiltà della Formula 1, a giocarsi il titolo Costruttori, quello che piaceva tanto all’ingegnere. Il titolo di Verstappen era stato pronosticato, anche se poi è stato più sudato del previsto e Max è stato decisivo mettendo sulla bilancia il talento e l’efficacia che Norris non ha ancora e forse non avrà mai. Max anche in Qatar ha dimostrato di meritare il suo quarto titolo per come ha ribaltato la macchina dopo la Sprint, ha incassato la penalizzazione che gli ha cancellato la pole e dominato la gara dalla partenza alla bandiera a scacchi. Quest’anno ha vinto 9 gare, ma spesso perché la differenza l’ha fatta lui. Come dimostra il fatto che nel mondiale Costruttori la Red Bull è fuori dai giochi. Non resta che l’ultimo episodio di questo sorprendente 2024. Godiamoci Abu Dhabi, poi pensiamo alla rivoluzione che verrà.