Perez e lo sponsor cinese: bagno di sangue per la Red Bull
Buco nel bilancio della scuderia angloaustriaca.
MILTON KEYNES - Sergio Perez non ha soddisfatto, per usare un eufemismo; per questo motivo, nonostante un contratto firmato da poco e con scadenza al 2026, alla fine della scorsa stagione è stato messo alla porta dalla Red Bull. Come confermato da Helmut Marko, per dare il benservito al pilota la scuderia angloaustriaca è stata costretta a sborsare una piccola fortuna, che è andata a pesare su un bilancio che nel giro di poche settimane ha subito un paio di colpi pesanti.
Il primo è arrivato dal brand di criptovalute Bybit, secondo sponsor per importanza (dopo Oracle) per il team di Milton Keynes. L’azienda cinese ha chiuso i rubinetti, “togliendo” dalle casse societarie la garanzia di un bonifico da quasi 50 milioni di euro l’anno. Il secondo è invece stato “autoinflitto”. Tagliando i ponti con Perez, Christian Horner è infatti stato costretto a salutare anche i suoi sostenitori. La compagnia messicana di telecomunicazioni Telmex nello specifico, che negli ultimi tre anni aveva versato circa 120 milioni di euro.
Il pilota di Guadalajara è d’altronde da sempre uno degli uomini più “paganti” del circus. Basti pensare che tre dei suoi sponsor storici - KitKat, Tequila Patron e McDonalds (America Latina) - dalla prossima stagione saranno anche partner ufficiali della Formula 1.