Denuncia da tre donne per molestie sessuali, verbali ed emotive
L’allenatore aveva ricevuto il pass dal Comitato Olimpico canadese
PARIGI - Uno scandalo olimpico ha travolto il mondo della velocità. Uno dei suoi esponenti più illustri, almeno: l’allenatore-guru Rana Reider. Il 54enne è stato espulso dalla manifestazione - non potrà più accedere agli impianti dove si effettuano gli allenamenti e le gare - per un’accusa (del 2021) di molestie sessuali, verbali ed emotive presentata da tre donne, che si sono rivolte a un Tribunale della Florida.
Già escluso dai Mondiali di atletica del 2022 e del 2023, Reider aveva ammesso agli ispettori dell’U.S. Center for SafeSport di aver «avuto una relazione romantica consensuale con un’atleta maggiorenne». Per questo aveva scontato 12 mesi di libertà vigilata, condanna terminata lo scorso maggio. Da uomo libero, si era in seguito accordato con il Comitato Olimpico canadese, che gli aveva fornito un accredito per i Giochi in quanto allenatore di De Grasse (oltre che dell'italiano Marcell Jacobs).
Lo scorso weekend, quando il caso è tornato a essere chiacchierato, l'associazione di atletica leggera degli Stati Uniti (USA Track & Field) ha fatto pressione sui dirigenti di Ottawa, che hanno così proceduto al ritiro del pass.
Sulla stampa americana si è sfogato l’avvocato dell’allenatore, Ryan Stevens, che ha definito ingiusta la cancellazione dell’accredito: «Quando la paura di una cattiva pubblicità viene messa davanti agli atleti, che sono gli unici a uscirne danneggiati perché costretti a competere senza il loro allenatore, diventa un brutto giorno per le Olimpiadi. Le ex atlete che hanno accusato coach Reider, che non ha sanzioni in sospeso a proprio carico, cercano solo un guadagno economico».