Il coach delle Girls è Benji Rogger che in passato ha anche allenato le Ladies, così come una squadra giovanile bianconera e una biancoblù.
Il 36enne è anche assistente di Colin Müller nella Nazionale rossocrociata: «Ho la fortuna di poter vivere l'hockey femminile anche a livello internazionale».
AMBRÌ - Lo scorso fine settimana le Girls di Ambrì hanno piegato le Ladies di Lugano 7-1, in occasione della prima stracantonale ticinese stagionale di Women's League. La formazione leventinese ha così colto il quarto successo in altrettante partite finora disputate. «A livello emotivo il derby è sempre un match speciale, ma le ragazze sono state in grado di gestire ogni situazione nel migliore dei modi», sono state le parole di Benjamin Rogger, head-coach delle Girls. «Siamo soltanto all'inizio del campionato e nelle prossime settimane potrà ancora succedere di tutto, ma sono chiaramente soddisfatto dei risultati ottenuti. In estate abbiamo svolto una buona preparazione atletica e siamo arrivati a inizio campionato fisicamente in forma. Questo è stato fondamentale per cominciare positivamente».
Ricordiamo che il tecnico 36enne è approdato in Leventina all'inizio della stagione 2023/2024 e prima di questa esperienza aveva allenato per un biennio proprio le Ladies di Lugano. «Alla Cornèr Arena ho imparato tanto, ma era giunto il momento di iniziare una nuova avventura. L'Ambrì mi ha sottoposto un progetto davvero interessante e abbiamo raggiunto un'intesa. La struttura è solida e ci sono tutti i presupposti per poter lavorare con le ragazze nelle migliori condizioni possibili. In Leventina ho inoltre a disposizione un gruppo competitivo, affiatato e ben amalgamato fra giocatrici esperte e più giovani. Si è subito creato un ambiente sereno, ma adesso sarà fondamentale continuare in questa direzione».
Rogger ha anche un passato da giocatore. Cresciuto nel settore giovanile del Lugano, l'ex difensore ha esordito nell'attuale Swiss League con il Coira nel 2007 (3 partite), per poi militare per diverse stagioni nelle Leghe inferiori – fra Ceresio e GDT – dove è anche stato capitano delle due squadre (230 partite, 104 punti). In seguito, dopo aver appeso i pattini al chiodo nel 2014, ha intrapreso la carriera d'allenatore: dapprima in campo maschile in qualità di assistente della U20 bianconera (2014/2018), così come del Bellinzona in prima divisione (2018/2019) e poi come head-coach della U15 dell'Ambrì (2019/2021). Infine si è appunto spostato in campo femminile, inizialmente alla Cornèr Arena con le Ladies (2021/2023) e successivamente di nuovo in Leventina con le Girls. «Alleno già da nove anni e mi sto rendendo conto che il tempo trascorre davvero in fretta. A ogni modo ripensando al mio percorso da allenatore mi viene un po' da sorridere, visto che nel giro di pochi anni mi sono seduto due volte sulla panchina bianconera e due su quella biancoblù. Potrei quasi sembrare un mercenario (ndr, ha scherzato). Sono cresciuto a Lugano, ma devo ammettere che ad Ambrì ho immediatamente percepito un ambiente molto familiare. La piazza mi ha letteralmente travolto».
A partire dal 2021 il tecnico ticinese è anche assistant-coach della nazionale svizzera. «È un'esperienza che mi sta arricchendo, poiché ho la fortuna di poter vivere l'hockey femminile anche a livello internazionale. Oltre a questo ho finora lavorato con allenatori di grande esperienza, dai quali ho imparato davvero tanto. In Nazionale collaboro con Colin Müller – che è stato in passato anche assistente di Patrick Fischer – a Lugano ho osservato Christian Wohlwend, nei GDT ho avuto la possibilità di trovarmi a stretto contatto con Jan Cadieux, mentre ad Ambrì con Eric Landry. Questo lavoro mi piace molto e trovo che sia gratificante cercare di tirare fuori il meglio da ogni elemento, anche da quello meno talentuoso».