Un giovane talento ticinese si sta imponendo nella ginnastica ritmica mondiale: Nayenne Pollini.
LUGANO - Elegante, precisa e sicura di sé, la giovane sportiva ticinese Nayenne Pollini-Ashenaffi sta conquistando, medaglia dopo medaglia, le vette della ginnastica ritmica mondiale. Un talento emergente maturato tra Stati Uniti, Svizzera, Cina e Messico, che non ha mai dimenticato le sue origini. Abbiamo deciso di conoscere meglio Nayenne per presentarla a un pubblico ticinese che ancora ignora la ginnasta classe 2006, nata forse oltreoceano a New York, ma che a sud delle Alpi si è sempre sentita a casa. «Ho tanti bei ricordi in Ticino», ci ha raccontato Nayenne, figlia di padre etiope e madre svizzera. «Sono sempre stata molto legata a mio nonno. Ogni estate tornavo in Ticino per passare un po’ di tempo con lui. Per me il Ticino è un posto molto caloroso, un luogo in cui mi sento a casa».
Una carriera giovane ma ricca di successi
Durante la sua giovane carriera la ticinese del CRP Ticino (Centro Regionale di prestazione) ha già raccolto tanti successi. Nel 2021 ha vinto il titolo di campione junior degli Stati Uniti a St. Louis, mentre a febbraio ha ottenuto un importante bronzo al cerchio durante le gare del torneo Luxgr Cup in Lussemburgo. Ora Nayenne fa parte della nazionale svizzera e, quando non si esercita nelle strutture del CRP Ticino, si allena presso il centro internazionale di Ginnastica ritmica a Fabriano in Italia, dove ha trovato un ambiente ottimale per crescere. «È uno sport molto elegante ed espressivo», ci tiene a precisare Nayenne. «Il mio attrezzo preferito è la palla perché la sento molto fluida durante l’esibizione».
La precisione è essenziale, la vittoria si gioca in poco tempo e sono spesso i dettagli a fare la differenza. «Ogni esercizio dura un minuto e mezzo. Pochi secondi per poter mostrare la mia abilità e la pulizia dei movimenti».
Come ci si innamora di uno sport
La passione per la ginnastica ritmica è sbocciata quando Nayenne aveva nove anni. «Da bambina mi sono approcciata a diversi sport, ma nessuno è riuscito a conquistarmi. È stata mia mamma a introdurmi alla ginnastica ritmica. Dopo il primo corso mi sono subito innamorata».
Nayenne ha dovuto quindi remare più degli altri per recuperare il tempo “perso”. «Ho capito che c’era molto lavoro, ma non mi sono lasciata scoraggiare. È uno sport che richiede molta precisione e disciplina».
Dedizione, impegno e sacrifici
Gli ottimi risultati ottenuti fino a questo momento rispecchiano non solo dedizione e impegno ma nascondono anche tante rinunce e sacrifici. Eppure Nayenne ha sempre mostrato la maturità necessaria per superare gli alti e bassi che caratterizzano la vita di ogni atleta di successo. «Prima delle gare nazionali in America, ho subito uno strappo all'inguine. Un infortunio che mi ha costretta a restare ferma per qualche settimana», ci ha raccontato la ticinese. «Sapevo che la competizione si stava avvicinando e non volevo assolutamente perderla».
Un’attesa difficile da digerire quando bisogna fare i conti con l’impulsività dettata dalla giovane età. «Sono però riuscita a restare calma e a curare l’infortunio. Durante la gara sentivo ancora un po’ di dolore, ma ho potuto dare il massimo». Un'esperienza che ha cambiato la mentalità della ticinese. «Ho capito che solo passo dopo passo potevo ottenere qualcosa e che dovevo rispettare il mio corpo. Essere concentrati e focalizzati nel presente senza distrazioni è un aspetto molto importante nella ginnastica. Il tempo che abbiamo a disposizione non è molto, poco più di un minuto. Dobbiamo riuscire a mostrare tutto il nostro potenziale con il poco tempo che ci viene concesso.
Un sostegno su cui contare (sempre)
Tutte le storie sportive di successo nascondono una figura, magari poco appariscente, che ha permesso all'atleta di brillare. La mamma Simonne è sempre stata al fianco della figlia costruendo negli anni un legame speciale. «Sono legatissima a mia mamma. È la mia migliore amica», ci racconta raggiante Nayenne. «Penso che se fossimo state coetanee saremmo ancora più legate. Mia mamma è veramente il mio primo sostegno. Posso sempre contare su di lei e posso chiederle aiuto per qualsiasi problema».
La quasi diciottenne ha insomma la testa sulle spalle. «Sono molto grata per quello che ha fatto per me. Sarebbe stato impossibile senza i suoi incoraggiamenti».
La curiosità di chi osa spingersi oltre i propri limiti
Le molte esperienze che hanno contraddistinto la vita di Nayenne, anche fuori dalla palestra, hanno permesso alla giovane atleta di sviluppare una personalità forte e decisa. «Sono sempre stata una persona molto socievole e curiosa. Mi piace conoscere gente nuova. Quando ero bambina mi piaceva parlare con gli adulti e cercare di conversare con loro, anche se non capivo pienamente gli argomenti».
Una curiosità favorita dai tanti viaggi che, sin dall'infanzia, ha affrontato. «Quando avevo tre anni ci siamo trasferiti in Messico. Poi in seguito, durante le elementari, siamo andati in Cina dove ho imparato il cinese a scuola. Tutte queste esperienze credo mi abbiano aiutato molto per la ginnastica. Mi hanno permesso di avere una visione più aperta».
Un sogno chiamato Olimpiadi
Nayenne ha le idee in chiaro per quanto riguarda il suo futuro. «Le Olimpiadi 2028 a Los Angeles sono sicuramente il sogno di tante ginnaste d’élite, però cerco di concentrarmi sul percorso e non solo sui traguardi». Un’ambizione che, visti i risultati, non è più un’utopia. «Cerco di dare il massimo per arrivare pronta. In questo momento sto prendendo tutto un passo per volta».
L’appuntamento più importante saranno i campionati di Coppa del Mondo che si svolgeranno a Milano a fine giugno e «per i quali sono stata convocata». La giovane ticinese non nasconde la soddisfazione. «È l’ultimo grande evento prima delle Olimpiadi, poter partecipare è un grande onore e soprattutto è una grandissima opportunità».