Il difensore 17enne Sacha Soldini si è accordato con il Nybro: «Qui mi danno le attenzioni giuste e mi sto allenando duramente per crescere».
Il padre Vasco: «Il livello del campionato è alto e per un giovane è una vetrina indubbiamente intrigante».
NYBRO - Sacha Soldini è un giovane ticinese che ha deciso di tentare l'avventura in Svezia: il difensore è stato ingaggiato tre mesi fa dal Nybro e milita attualmente nella U18 e nella U20 del club.
Il 17enne è cresciuto nel vivaio del Lugano ma in Ticino – non avendo mai trovato la considerazione che si meritava e nemmeno qualcuno che puntasse sulle sue qualità prettamente difensive – stava perdendo la voglia di giocare a hockey. Grazie al suo agente Moreno Berta però, che ha inviato dei video dimostrativi del ragazzo a diversi club svedesi, la situazione si è capovolta. «Abbiamo ricevuto qualche offerta e la più allettante è pervenuta dal Nybro», ha raccontato Vasco Soldini, il padre di Sacha. «I vertici societari hanno mostrato un grande interesse per il profilo di mio figlio e ci hanno di conseguenza invitato per un provino, confermando in seguito che era il giocatore giusto per loro».
Come mai in Svizzera non c'è stato lo stesso riscontro? «Attualmente nei settori giovanili un difensore deve avere delle spiccate doti offensive per poter sfondare, ma non tutti sono portati per questo tipo di gioco. Sono dell'idea che alle nostre latitudini si valorizzi poco il vero potenziale del singolo e si considerino maggiormente i punti messi a referto, piuttosto che la crescita del giocatore. Sacha è solido difensivamente, ha una buona visione di gioco e un primo passaggio efficace, ma non è offensivo. Non rispecchiando questa filosofia è stato messo da parte, ma per fortuna in Svezia ragionano diversamente. L'aspetto difensivo viene curato in maniera minuziosa e in Europa non ha rivali. Il livello del campionato è inoltre alto e per un giovane è una vetrina indubbiamente intrigante».
Quali sono le condizioni? «Il club ha un progetto di formazione per lui che durerà almeno un triennio, ovvero fino al momento in cui raggiungerà la prima squadra. La società gli ha trovato ogni tipo di sistemazione e lo ha responsabilizzato con una vita da professionista. Oltre a questo hanno permesso a Sacha di acquisire molta più fiducia in sé stesso, ora in pista è più libero di esprimersi ed è anche migliorato a livello offensivo. Nybro? È una cittadina tranquilla di circa 13'000 abitanti, che sorge sulle rive di un lago a tre ore da Copenaghen».
E Sacha come sta vivendo la situazione? «All'inizio i sentimenti erano contrastanti, da un lato ero felice ma dall'altro agitato», ha continuato il 17enne. «Mi stavo rendendo conto che mi sarei allontanato dai miei affetti più cari, iniziando una nuova vita senza di loro. Fortunatamente la tecnologia mi ha permesso di mantenere i contatti e nelle prime settimane è stato importante sentirli vicini. Mi hanno aiutato ad ambientarmi nella nuova realtà».
Il ragazzo ha finora disputato otto match (4 punti) con la U18 ed è anche sceso una volta in pista con la U20, con cui ha svolto tutta la preparazione estiva e con la quale si allena regolarmente. «Il grande vantaggio dei settori giovanili svedesi è che, a differenza della Svizzera, esiste la categoria U18. In questo contesto un 18enne ha la possibilità di continuare a misurarsi con i suoi coetanei e di emergere, mentre da noi un ragazzo della stessa età che esce dalla U17 difficilmente trova spazio nella U20».
In terra svedese Soldini potrà aggiungere delle sfumature importanti al suo stile di gioco. «In Svezia mi danno le attenzioni giuste e sul ghiaccio puntano molto sulle mie qualità, per portare la squadra nella zona offensiva. Mi sto allenando duramente per crescere e devo dire che ho già notato dei miglioramenti. In Ticino non venivo invece preso molto in considerazione e ho quindi avuto meno possibilità di dimostrare le mie qualità. L'unico che ha creduto in me è stato Steve Hirschi, che a suo tempo mi aveva spostato dall'attacco alla difesa».
Come ti trovi a Nybro? È un posto calmo in cui si vive per l'hockey. Personalmente mi sto arricchendo e in questo senso la società mi ha dato una certa tranquillità anche fuori dal ghiaccio, permettendomi di frequentare una scuola in inglese dove imparo lo svedese. Sono entusiasta di avere ricevuto questa grande opportunità e riconoscente nei confronti dei miei genitori e del mio agente. Sono convinto che Nybro sia la scelta giusta, anche perché giocare ad alti livelli è sempre stato il mio sogno e ho le motivazioni necessarie per raggiungere questo obiettivo».