447 investitori e 733 000 franchi: con un crowdinvesting di successo alle spalle e una domanda crescente di prodotti vegetali all’orizzonte, una start-up zurighese produce il gelato del futuro.
In breve:
Un buon gelato necessita per forza di latte, siero di latte, panna e uova? Non è sempre così e molte gelaterie già lo dimostrano… con i sorbetti. Per quanto riguarda i gelati alla crema invece molti non sarebbero così sicuri che un gelato a base vegetale non richieda tutta una serie di compromessi dal punto di vista del gusto.
La gelateria Nanimale, aperta proprio quest’estate e specializzata in gelati vegani, non sbandiera le sue scelte ai quattro venti. L’obiettivo: produrre gelati vegani buoni almeno quanto quelli classici. Per il gelataio significa soprattutto tanti esperimenti e tantissime idee, spiega Andrej Krajnc, co-responsabile di Nanimale.
«Non ci siamo accorti che fosse vegano.»
A seconda della varietà, panna e simili sono stati sostituiti con prodotti completamente diversi. Talvolta con le noci di cashew. Ma questo ha un effetto sul sapore. Durante le visite alla gelateria nelle giornate estive zurighesi, torride come l’asfalto, il venditore presente (che poi si è scoperto essere il gelataio stesso) ha dovuto lavorare molto nella distribuzione di cucchiaini per l’assaggio: «solo per pochi gusti è possibile sentire la differenza con i classici gelati alla panna. Soprattutto i gusti pistacchio, nocciola e cheesecake all’amarena sono indistinguibili dall’originale.» Lo dimostrano anche le recensioni online. In una si legge: «gelato davvero super! Non ci siamo accorti che fosse vegano.»
Ci si chiede quindi: perché «vegan»? I prodotti «a base vegetale» devono spesso soddisfare esigenze molto più elevate rispetto ai prodotti classici, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità e la salute. Per Nanimale, spiega Andrej Krajnc, prodotti e sapore sono al primo posto. «Il gelato di per sé non è un alimento sostenibile, anche solo per il fatto che deve essere costantemente raffreddato.» I prodotti vegani sono spesso ritenuti salutari e a Krajnc viene quindi chiesto spesso perché nel gelato di Nanimale ci sia lo zucchero. Per la start-up zurighese tuttavia la priorità è quella di creare alternative vegetali al classico gelato «senza compromessi in materia di gusto». O come scritto sul sito web: «non servono prodotti animali per un fantastico gelato.»
733 000 franchi da 447 investitori
Gelato vegano per la Svizzera? Non sono solo i produttori a credere nell‘idea. Grazie a una strepitosa campagna di crowdinvesting, durante la scorsa estate Nanimale ha convinto 447 investitori. L’obiettivo di investimento iniziale di 200 000 franchi è stato abbondantemente superato e nella start-up di gelati sono stati investiti ben 733 000 franchi.
Secondo il sito della campagna, gli investitori sembrano essere fermamente convinti dall‘idea di fondo: «il veganismo è il futuro!», scrive più di un investitore. Uno scrive che sostiene volentieri un prodotto che la sua compagna allergica può mangiare senza problemi: i gelati di Nanimale sono senza glutine e adatti anche alle persone intolleranti al lattosio. Un altro investitore ritiene che design e marchio siano accattivanti. Come spiega Nanimale stessa il suo grande successo? Andrej Krajnc: «il plantbased e il fatto di non utilizzare nessun tipo di additivo artificiale soddisfano le esigenze del nostro tempo. Sempre più persone iniziano a fare attenzione a cosa stanno mangiando.» E inoltre: tante start-up svizzere in passato hanno riscosso grande successo con prodotti vegani. Tra tutte troviamo ad esempio «planted». «Le persone vedono il potenziale poiché è evidente che sono sempre di più coloro che cercano di ridurre il consumo di prodotti di origine animale.»
E per concludere: un consiglio da intenditori
Cosa succede ora con i 733 000 franchi e i quasi 450 investitori? «Sicuramente un ampliamento dell‘assortimento», spiega Krajnc. Non sappiamo ancora se si tratterà di brioches o di biscotti. Si valuta anche un ampliamento stagionale. Già oggi, i prodotti di Nanimale sono disponibili in centinaia di filiali Migros e i numeri sono destinati a crescere. «Ora possiamo lavorare in differenti direzioni. Il potenziale è grande. Cominceremo col terminare la stagione dei gelati e poi discuteremo concretamente del futuro.»
Se il gelato vegano soddisfa o meno le vostre esigenze in materia di gelato, dovrete deciderlo da soli. Ma vi diamo un consiglio da intenditori: sesamo nero.