Su Instagram, il ventiquattrenne Robin König racconta del suo giardino naturale.
Sensibilizza il pubblico verso l’estinzione delle specie e, nonostante la mancanza di formazione professionale, è riuscito a trasformare la sua attività in un lavoro a tempo pieno.
IN BREVE:
«Niente nettare, niente polline», spiega Robin König dalla telecamera del suo smartphone. Si riferisce ai fiori gialli della forsizia. «Sono praticamente piume di struzzo che prendono in giro le api», continua il ventiquattrenne. Carica il video su Instagram e diventa virale.
A oggi, il primo video di König della serie «piante che odio» ha totalizzato circa 1,5 milioni di visualizzazioni. Non è l’unico video dell’autoproclamato «influencer delle piante» a sfondare la soglia del milione o delle centinaia di migliaia di visualizzazioni. Le siepi di tuia? «Valore ecologico praticamente nullo. Utile come un posteggio.» 900 000 views. Il lauroceraso? «In effetti è un organismo nocivo. È talmente velenoso che non si può nemmeno compostare.» 350 000 views.
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I ricercatori: «Armageddon ecologico»
Chi è König? E come gli è venuta l’idea di creare contenuti sulle piante per diventare una star dei social? «Sono semplicemente una persona che ama la natura», spiega il tedesco a 20 minuti. In gioventù, il film «Il pianeta delle scimmie» lo ha reso consapevole del fatto che gli orangutan sono una specie minacciata. Il suo interesse per i temi ambientali è stato così risvegliato e non si è mai riassopito: «un giorno mentre lavoravo mi sono messo a leggere lo studio di Krefeld e stavo per piangere», si ricorda. Nel 2017, le ricerche sono giunte alla conclusione che le popolazioni di insetti negli ultimi tre decenni si sono ridotte di tre quarti.
I ricercatori parlano quindi di un imminente «Armageddon ecologico»: la morte degli insetti porta conseguenze gravi per tutta la vita sulla Terra. Biodiversità e clima sono strettamente legati. «Gli ecosistemi sani immagazzinano enormi quantità di gas serra e mitigano le conseguenze degli eventi meteorologici estremi», spiega il ministero federale tedesco per la collaborazione economica e lo sviluppo.
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Piante indigene messe alle strette
Robin König: «ho 24 anni e trovo raccapricciante come già alla mia età posso constatare che le specie diminuiscono e che il clima diventa sembra più caldo.» Tre anni fa, ha deciso di trasformare il suo giardino in uno spazio naturale. Ha interrotto la sua formazione bancaria e ha iniziato a produrre contenuti sul suo giardino. Su YouTube ha presentato un primo sguardo al suo piccolo mondo verde per alcune centinaia di amici e follower. Nel 2023 ha cominciato a caricare i suoi video anche su Instagram: «ed è stato un vero boom», spiega. König non ha mai completato una formazione ma oggi può guadagnarsi da vivere caricando content sui suoi canali e producendone alcuni su richiesta. «È un bel viaggio che mi diverte sempre molto.»
Neofite come quelle stigmatizzate da Robin König nel suo video virale sulla forsizia sono presenti anche in Svizzera. L’organizzazione ambientale Pro Natura ritiene che delle circa 3000 specie di piante selvatiche che vivono in svizzera circa 600 non sono autoctone. Una ogni dieci è invasiva. Ciò significa che se non sono presenti nemici naturali si diffondono in maniera fulminea e mettono alle strette piante e animali indigeni.
Le autorità intervengono
Di recente, anche le autorità si sono attivate contro le neofite. Alcuni Cantoni offrono consigli pratici per i privati per contrastare la diffusione delle specie dannose. Il Canton Zurigo ha pubblicato ad esempio una lista delle neofite invasive più presenti nei nostri giardini che include informazioni per lo smaltimento e le possibili piante sostitutive. Il sommaco americano può ad esempio essere sostituito facilmente con un sorbo degli uccellatori.
Nel frattempo, l’organizzazione ambientale Pro Specie Rara ha scelto un’altra strada: gestisce una semenzoteca in cui vengono conservate e moltiplicate circa 1700 specie vegetali rare con l’obiettivo di diffonderle nuovamente. L’organizzazione sostiene inoltre l’iniziativa per la biodiversità che mira a inserire nella Costituzione una maggiore protezione per la biodiversità.
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«Un punto di svolta nella storia»
«Siamo a un punto di svolta nella storia», spiega l‘Instagrammer Robin König riferendosi alla crisi della biodiversità e del clima. «Serve un cambiamento radicale.» Come possiamo realizzarlo? «Invece di darci vicendevolmente la colpa, dovremmo elaborare insieme soluzioni per la decarbonizzazione e per arrestare la mortalità delle specie», spiega König. Paura e conflitto generazionale non sono sostenibili.
Alcune settimane dopo la pubblicazione della sua serie Instagram sulle neofite invasive, ha deciso di creare anche una serie opposta: «piante che amo». Spiega: «nel mio giardino ci sono molte più piante che amo rispetto a quelle che non amo.» Questo comportamento può essere riportato anche all’atteggiamento di fronte alla crisi climatica: meglio restare ottimisti. E quindi, nonostante tutto, il ventiquattrenne continua a curare il suo giardino naturale e a produrre video grazie ai quali spiega il concetto di biodiversità a milioni di persone.