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DiavolezzaUno sguardo a un futuro senza ghiacciai

10.10.23 - 11:00
messe a disposizione da Diavolezza Lagalp AG/Romano Salis
«Glacier Experience Trail»: questo percorso ad anello di circa due ore è adatto anche alle famiglie.
«Glacier Experience Trail»: questo percorso ad anello di circa due ore è adatto anche alle famiglie.
Uno sguardo a un futuro senza ghiacciai
Il «Glacier Experience Trail» in Engadina offre uno sguardo ravvicinato sui cambiamenti drammatici subiti dai ghiacciai. La VR-Experience della stazione a valle traccia un arco tra passato e futuro.

In breve

    • I ghiacciai svizzeri stanno scomparendo. Se i cambiamenti climatici continueranno a imperversare senza controllo, alla fine di questo secolo l’Engadina perderà tutti i suoi ghiacciai.
    • Partendo dalla stazione a monte «Diavolezza», è possibile apprendere tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento grazie al percorso ad anello di due ore «Glacier Experience Trail».
    • Nella stazione a valle potrete approfondire le vostre nuove conoscenze sul tema grazie a una VR-Experience.

 

Al giorno d’oggi, visitare un ghiacciaio è un’esperienza complessa dal punto di vista emozionale. Da un lato c’è l’entusiasmo quasi infantile: lo stupore per questo luogo che sembra più grande della vita umana stessa, il rispetto che immancabilmente si avverte per queste enormi masse di ghiaccio. Dall’altro lato però ci sono mille domande: il ghiacciaio del Morteratsch non era più grande quando siamo venuti l’ultima volta sette o otto anni fa? Cosa ci fanno qui tutti quei cannoni da neve? E un giorno racconteremo ai nostri nipoti del ghiacciaio, della sua bellezza, del suo splendore, della sua enormità, parlandone come se fosse un animale estinto?

Come si può scrivere dei ghiacciai e della loro scomparsa senza scadere nello stucchevole? Forse con i fatti. Dall’inizio del secolo scorso, il ghiacciaio engadinese del Morteratsch è arretrato di due chilometri. Se il riscaldamento climatico continuerà a questo ritmo, entro la fine del secolo l’Engadina perderà tutte le sue superfici ghiacciate. E questo non è un problema solo dal punto di vista estetico. Per toccare con mano e comprendere a fondo le sfide e le difficoltà causate dallo scioglimento dei ghiacciai, è possibile percorrere il «Glacier Experience Trail».

 

Sulle tracce dello scioglimento dei ghiacciai

La funivia si fa strada attraverso la nebbia. Un gruppo di escursionisti olandesi viene nuovamente ammonito di non lasciare il sentiero per nessuna ragione. Una volta arrivati, il sole splende sul ghiacciaio e sulla terrazza del ristorante Diavolezza da cui parte il sentiero «Glacier Experience». Ci troviamo a 2978 metri sopra il livello del mare.

Il sentiero ad anello sui ghiacciai del Morteratsch e del Pers attraversa cinque differenti stazioni che spiegano le cause e le conseguenze dello scioglimento dei ghiacci che avete potuto osservare camminando. Spiegano ad esempio quanto è importante il permafrost. O che i ghiacciai, in Svizzera ma anche in tante altre parti del mondo, sono una delle più importanti fonti di acqua dolce. Se i ghiacciai si sciolgono, in futuro l’approvvigionamento di acqua potrebbe essere insufficiente.

Alla quinta stazione diventa chiara anche la funzione dei cannoni da neve: prevenzione. Grazie alla neve artificiale lo scioglimento dei ghiacciai non può essere arrestato ma può perlomeno essere rimandato. Il progetto pilota MortAlive mira a innevare il ghiacciaio del Morteratsch ogni estate per ritardare di fino a cinquant’anni il suo scioglimento. In una rivista, il glaciologo grigionese Felix Keller cita quanto segue: in una calda giornata estiva, il ghiacciaio del Morteratsch perde fino a un milione di litri di acqua. La neve è la migliore protezione per il ghiaccio poiché sotto la neve non si scioglie «nemmeno un milligrammo di ghiaccio». Il progetto del ghiacciaio del Morteratsch fungerà da pioniere e i risultati ottenuti e i sistemi utilizzati verranno poi sfruttati per proteggere altri ghiacciai dell’arco alpino.

 

Capire i ghiacciai grazie alla realtà virtuale

Tornando alla stazione a valle è possibile dare uno sguardo al passato e al presente del ghiacciaio del Morteratsch grazie alla «VR Glacier Experience». Non appena indossiamo gli occhiali VR, appaiono i due grigionesi Andri e Ladina. In modo chiaro e semplice, i due spiegano le correlazioni, gli scenari e la storia del ghiacciaio.

La prossima volta che verremo, il ghiacciaio sarà cambiato di nuovo, lo sappiamo bene. Il vortice di emozioni non si è calmato né dopo il percorso né con la VR-Experience. Al contrario. Si sono aggiunte nuove emozioni. Anche le nuove conoscenze resteranno sempre con noi: sono strettamente legate alla realtà in cui viviamo e di conoscenze non se ne hanno mai abbastanza.

 

Il centro visitatori e la «VR Glacier Experience» sono aperti tutti i giorni. Il percorso informativo è percorribile nei mesi estivi e autunnali fino al 31 ottobre.

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COMMENTI
 

italo_calvo 1 anno fa su tio
Ma basta, che str*nzate colossali. Storie inventate da giornalisti ipervaccinati

RR024 1 anno fa su tio
Andare a vedere l’articolo del [dato sensibile rimosso] sulle ruspe che DISTRUGGONO i ghiacciai!!! Dove sono i politici? Vero… in questo caso non ci sono guadagni diretti..

Voilà 1 anno fa su tio
La Svizzera possiede il 6% delle riserve d’acqua dolce d’Europa e Quasi il 58% dell'energia elettrica viene dalla forza idrica.

Princi 1 anno fa su tio
tra 1500 anni ci dovrebbe essere una nuova glaciazione

Trombo 1 anno fa su tio
la cosa che un po' dispiace é che sono proprio coloro che vanno a vedere questi ghiacciai ad alimentarne indirettamente lo scioglimento. Ci si lamenta dello scioglimento precoce e ne si pubblicizza la visita? un po' un controsenso no?

rexlex 1 anno fa su tio
Risposta a Trombo
commento infelice. se la mia visita al ghiacciaio del Morteratsch, che costa in termini ecologici 300 km di auto andata e ritorno dal Ticino, riesce a sensibilizzare me e i miei figli per il resto della nostra vita, risparmiando magari anche solo 300 km di auto ogni anno a venire, ebbene, allora l'investimento è molto redditizio.

ilfastidio 1 anno fa su tio
Risposta a Trombo
A causare la fusione dei ghiacciai è il cambiamento climatico innescato dalle nostre emissioni: credere che chi visita i ghiacciai contribuisca al fenomeno, è un volo pindarico niente male.

Trombo 1 anno fa su tio
Risposta a ilfastidio
farà ridere ma contribuisce eccome. anche se in piccola parte. Uno dei motivi per cui non si cambierà mai e per cui ci meritiamo quello che sta succedendo é proprio questo.. perché si crede che una piccolo gesto non può fare la differenza. Il senso del mio messaggio é che una cosa del genere non contribuisce sicuramente al mantenimento dei ghiacciai ma vedetela poi come volete.

Trombo 1 anno fa su tio
Risposta a rexlex
sarà un commento infelice ma é proprio grazie alla gente che la pensa così che siamo dove siamo. La TV e diversi programmi sulla natura sono stati ideati anche per dare la possibilità a più persone di godere di questi panorami e della bellezza della natura stessa senza per forza viaggiare per mezzo mondo per vederle di persona. Andando a vedere il ghiacciaio, magari in una giornata un po' uggiosa, che insegnamento ha tratto ? Lei pensa che i suoi figli, magari troppo piccoli per capire, hanno tratto una conclusione in tal senso e non faranno la patente in futuro ? Lo spero... ma é come andare ad un convegno/ mostra dove fanno vedere varie malattie e cosa succede se si beve/fuma e quando si torna a casa ci si ferma a bere una bella birra... un po' un controsenso direi ma ognuno é libero di fare ciò che vuole, basta essere coerenti con quello che si dice e poi si fa. Quello che é certo che i 300 km li ha fatti... quello che non sapremo mai é se saranno serviti a qualcosa.