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#NOISIAMOILFUTURO«Basta con la plastica usa-e-getta!»

13.02.24 - 11:00
Mycrobez
«Basta con la plastica usa-e-getta!»
Tre amici e compagni di scuola basilesi vogliono sbarazzarsi degli imballaggi di plastica dannosi per l’ambiente sostituendoli con un materiale compostabile a base di funghi. L’interesse da parte dell’industria è elevato. Moritz Schiller di Mycrobez si racconta in questa intervista.

In breve

    • La maggior parte degli imballaggi finisce nella spazzatura provocando effetti devastanti per la natura.
    • La Clean-Tech Start-up basilese Mycrobez mira a soppiantare gli imballaggi in plastica.
    • Questo giovane team punta su un reticolato a base di funghi prodotto sfruttando rifiuti biologici.
    • Le sfide attuali sono rappresentate dall’automatizzazione della produzione e dalla resistenza del materiale.

Intervista: Adrian Schräder

Come siete arrivati all’idea di utilizzare i funghi?

Moritz Schiller: Noi tre, Moritz, Mosas e Jonas, ci conosciamo fin dall’infanzia e abbiamo sempre fatto esperimenti insieme. Ai funghi siamo arrivati grazie al lavoro di maturità di Jonas. Voleva sviluppare una stampante 3D che potesse stampare un reticolato vivo di funghi e noi lo abbiamo aiutato. Abbiamo passato dei mesi a fare esperimenti in cantina finché siamo riusciti a sviluppare un materiale funzionale da funghi allevabili. Ci è stato quindi suggerito di presentare i nostri risultati a università e scuole professionali. Grazie al loro sostegno, ecco che la storia arriva al giorno d’oggi.

Cosa possono offrire i funghi?

Enormi opportunità! Per me sono un vero fenomeno a prescindere dal fatto che sono insostituibili per un ecosistema funzionante e vengono impiegati anche come medicine e per produrre antibiotici.

Come li sfrutta di preciso Mycrobez?

Noi sfruttiamo il micelio, il reticolo di radici del fungo. Se si riescono a simulare le condizioni naturali di crescita, il micelio può essere indotto, in contatto con i rifiuti biologici, ad assumere differenti caratteristiche materiali. Per noi è quindi possibile modificare parametri come saturazione della CO2, umidità, calore o luce per allevare differenti materiali che al giorno d’oggi possono tranquillamente sostituire la plastica in tutti i suoi utilizzi. In collaborazione con i nostri partner sviluppiamo quindi imballaggi per farmaci, materiale per l’isolamento degli edifici e oggetti di design.

I vostri imballaggi si decompongono completamente?

Proprio così. Tutti i nostri prodotti si decompongono nella natura nel giro di qualche settimana. Servono solo batteri e acqua. Grazie a questa caratteristica fondamentale, vogliamo portare un cambiamento nell’industria della plastica monouso. I prodotti di plastica come il polistirene vengono gettati per il 98 per cento nella natura dove causano danni devastanti. Questo accade poiché nei Paesi in via di sviluppo del sud-est asiatico spesso mancano le infrastrutture per il riciclaggio.

Non siete i primi a sperimentare con gli imballaggi a base di funghi. Cosa rende Mycrobez migliore della concorrenza?

Il nostro materiale a base di micelio esiste in sé già da decine di anni. Fino ad oggi tuttavia era fino a 20 volte più costoso rispetto alla classica plastica e poteva essere prodotta solo una parte infinitesimale del reale fabbisogno. Questo è da ricondursi principalmente al processo di produzione manuale. Con la nostra impresa vogliamo risolvere proprio questo problema e ripensare completamente il processo di produzione. Vogliamo portare per la prima volta un materiale da economia circolare sul mercato di massa che possa tenere il passo con il polistirene per l’utilizzo standard a livello di prezzo e di quantità.

Quali sono le sfide principali?

Come per tutti i prodotti bio, anche per noi si pone la sfida della resistenza. Ad esempio, per l’isolamento degli edifici a base di funghi serve un materiale che protegga lo strato di isolamento naturale dall’umidità. Altrimenti l’isolamento si decompone dopo pochi anni e in casa farà freddo durante l’inverno. Un’altra sfida è l’accettazione da parte della società per i materiali a base di fungo: sono qualcosa di nuovo a cui occorre ancora abituarsi.

Come si possono rendere resistenti gli imballaggi a base di funghi?

Una possibilità è aggiungere strati naturali come ad esempio la cera. Questo tuttavia rende i materiali spesso troppo costosi per l’utilizzo industriale. Il nostro focus resta comunque sull’industria degli imballaggi dove la problematica della stratificazione è una sfida secondaria. Lavoriamo giorno dopo giorno per ottimizzare ulteriormente le caratteristiche dei materiali e siamo aperti a nuove collaborazioni nel settore della stratificazione sostenibile.

Quest’anno vedremo il primo imballaggio Mycrobez sul mercato?

Ci impegniamo principalmente in progetti-faro con partner selezionati. Lavoriamo ad esempio a numerosi utilizzi innovativi che hanno il potenziale per dare un forte segnale nel settore dell’industria. Una cosa è certa: se i prodotti dovessero rivelarsi pronti per il mercato, il pubblico potrà certamente testarli con mano.

Ulteriori informazioni su mycrobez.ch.

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