Cerca e trova immobili

Politecnico di ZurigoQuattro start-up che presto saranno in prima pagina in tutto il mondo

09.10.24 - 09:46
Il Politecnico di Zurigo produce start-up a nastro. Ecco alcune spin-off che dovreste conoscere se siete interessati all’economia verde.
Oxara - Rendering di Julia Werlen
All’interno del campus della scuola universitaria di Lucerna, Oxara dimostra che il suo progetto è perfettamente attuabile nella pratica: «Per il padiglione Manal sono stati utilizzati per la prima volta differenti materiali edili realizzati con la tecnologia Oxara per costruire un edificio», spiega la responsabile della comunicazione Leonie Isler.
All’interno del campus della scuola universitaria di Lucerna, Oxara dimostra che il suo progetto è perfettamente attuabile nella pratica: «Per il padiglione Manal sono stati utilizzati per la prima volta differenti materiali edili realizzati con la tecnologia Oxara per costruire un edificio», spiega la responsabile della comunicazione Leonie Isler.
Quattro start-up che presto saranno in prima pagina in tutto il mondo
Il Politecnico di Zurigo produce start-up a nastro. Ecco alcune spin-off che dovreste conoscere se siete interessati all’economia verde.

IN BREVE:

    • Il Politecnico di Zurigo è un’istituzione di punta quando si tratta di start-up innovative nel settore dell’economia verde.
    • Mentre Planted e Synhelion sono già in prima pagina sui giornali di tutto il mondo, numerose altre start-up sono ai blocchi di partenza.
    • Oxara produce additivi e leganti privi di cemento grazie ai quali è possibile riutilizzare gli scarti dell’edilizia e produrre materiali edili poveri di CO2.
    • Treeless Pack produce un materiale alternativo alla plastica a partire da microrganismi.
    • 8inks ha brevettato una tecnologia innovativa per rendere le batterie più sostenibili e sicure.
    • Neustark mira ad assorbire e legare a lungo termine un milione di tonnellate di CO2 dall’atmosfera entro il 2030.

Quando in Svizzera si parla di innovazioni sostenibili, si finisce sempre a parlare di un’istituzione: il Politecnico federale. Mentre l’impresa di alternative alla carne Planted e il produttore di carburante Synhelion sono già in prima pagina in tutto il mondo, altre start-up sono ancora meno conosciute al grande pubblico. Ecco quattro start-up del Politecnico che presto potrebbero trovarsi al centro dell’attenzione.

Oxara: edifici sostenibili a prezzi abbordabili

Gnanli Landrou, uno dei fondatori di Oxara, è originario del Togo. Lo si capisce anche dal nome dell’impresa: Oxara in lingua togolese significa comunità e coesione. La start-up fondata nel 2019 mira a rendere gli edifici più sostenibili e più accessibili finanziariamente. Produce additivi e leganti prvi di cemento grazie ai quali è possibile riutilizzare gli scarti dell’edilizia per produrre materiali edili poveri di CO2 e attenti alle risorse.

Nei prossimi anni, questa spin-off del Politecnico metterà in vendita la sua tecnologia in Svizzera, Germania, Austria e Francia e si espanderà poi nel Sud del mondo: «Vogliamo offrire spazi abitativi sostenibili e accessibili finanziariamente», spiega Leonie Isler, Lead Communication & Sustainability. «Per noi la sostenibilità e l’economia circolare non sono solo comodi plus: sono il centro del nostro progetto.»

La prova concreta si trova a Lucerna: all’interno del campus della scuola universitaria di scienze applicate è stato eretto il padiglione Manal, ormai quasi completato. «Per questo progetto sono stati utilizzati per la prima volta differenti materiali edili realizzati con la tecnologia Oxara per costruire un edificio», spiega Isler.

Treeless Pack: batteri che producono un’alternativa alla plastica

«Ogni successo è estremamente soddisfacente», spiega Adam Korczak, il trentenne cofondatore e CEO di Treeless Pack. Insieme a Patrycja, biotecnologa, Adam, ingegnere dei tessuti, ha a lungo lavorato al Politecnico sull’idea di sviluppare un materiale prodotto da microrganismi e renderlo adatto per l’utilizzo industriale. In altre parole: batteri che producono un materiale alternativo alla plastica. «Utilizziamo nanocellulosa batterica coltivata in modo biologico e senza sostanze chimiche dannose», spiega Korczak.

È un processo meno costoso e che genera meno emissioni rispetto al classico metodo di produzione. L’obiettivo? Treeless Pack mira a rivoluzionare l’industria dei materiali realizzando una soluzione scalabile e sostenibile per migliorare non solo il benessere delle persone ma anche contribuire a proteggere il pianeta.

La parte migliore? «Non siamo solo parte di un team che sviluppa soluzioni innovative ma lavoriamo anche per un obiettivo più grande e nobile», spiega il cofondatore.

8inks: batterie meno costose, più sicure e più sostenibili

8inks si rivolge a un mercato che si espande sempre più grazie alle auto elettriche: quello delle batterie. Questa spin-off del Politecnico fondata nel 2022 ha brevettato una tecnologia innovativa per il rivestimento multistrato delle batterie agli ioni di litio. Grazie a questa tecnologia le batterie possono essere prodotte a una velocità dieci volte superiore e ciò riduce i costi di produzione del 30 per cento. Per la costruzione sono necessari meno litio e meno cobalto e ciò rende le batterie più sostenibili, semplifica il riciclaggio e aumenta la velocità di ricarica.

Poiché la tecnologia di 8inks non si basa su liquidi ma su elettroliti solidi, aumenta anche la sicurezza: non c’è rischio che prendano fuoco. Dopo un finanziamento di 150 000 franchi da parte del programma svizzero per le start-up Venture Kick nel 2023, il 2024 è il vero calcio d’inizio per 8inks. La start-up si è assicurata tre milioni di euro. «La Early Adopter Phase nel settore della mobilità elettrica è conclusa», spiega il direttore di 8inks Paul Baade a moneycab. «Ora si tratta di organizzare la produzione di massa.»

Neustark: legare un milione di tonnellate di CO2

Questa spin-off del Politecnico fondata nel 2019 ha grandi progetti: il cofondatore Johannes Tiefenthaler ha dichiarato a BILANZ che l’impresa mira a rendere lo smaltimento a lungo termine della CO2 un settore industriale che nel 2050 dovrà essere ampio quanto quello del petrolio e del gas. Neustark ha sviluppato una soluzione per mineralizzare e quindi immagazzinare la CO2 nel cemento frantumato.

La start-up vende gli impianti per immagazzinare la CO2 alle imprese di riciclaggio dei materiali edili ma anche certificati di cattura del CO2 alle imprese. Entro il 2030, la start-up mira ad assorbire in questo modo un milione di tonnellate di CO2 dall’atmosfera terrestre per immagazzinarla a lungo termine. Diciannove impianti sono già in funzione e numerosi altri seguiranno. «Lavoriamo intensamente al roll-out della nostra tecnologia in Europa e nel mondo», spiega Tiefenthaler.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Caricamento in corso ...
Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.