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#NOISIAMOILFUTUROIdrogeno: il grande sogno di un gas green

18.10.24 - 11:00
BMW
Fare il pieno di idrogeno (H₂), come per la benzina, richiede solo pochi minuti.
Fare il pieno di idrogeno (H₂), come per la benzina, richiede solo pochi minuti.
Idrogeno: il grande sogno di un gas green
L’idrogeno dovrebbe rappresentare la pietra angolare della svolta energetica. L’utilizzo di questo gas sostenibile non è però così semplice.

In breve:

    • L’idrogeno è il sostituto green di gas, petrolio e carbone e potrebbe ridurre drasticamente le emissioni di CO₂ generate dall’industria e dai trasporti
    • Il fattore chiave è che l’idrogeno sia «green», ossia prodotto con energia derivante da fonti rinnovabili
    • Nonostante le grandi ambizioni, l’idrogeno non è riuscito finora ad imporsi né per i treni né nell’industria dell’acciaio né nei motori delle auto

Doveva alimentare flotte di aeroplani, taxi-robot autonomi e intere fabbriche per la produzione di acciaio. L’idrogeno si presenta come la pietra angolare della svolta energetica: potenzialmente può essere prodotto senza emissioni di CO₂ e sostituire completamente petrolio, gas e carbone. L’H₂ è uno degli elementi più comuni nell’universo ma sulla Terra viene utilizzato solo in quantità minime come fonte di energia.

Tuttavia, più di 40 Paesi del mondo hanno sviluppato una strategia per l’idrogeno e lo considerano una delle più importanti tecnologie nella lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni di CO₂. La Germania e l’Austria hanno stabilito degli obiettivi per l’H₂ mentre in Svizzera siamo ancora in attesa di una valida strategia.

Teoria verde, pratica grigia

Gli obiettivi politici sono ambiziosi: entro il 2050 in Europa una parte importante del mix energetico potrebbe provenire dall’idrogeno. L’H₂ potrebbe coprire dal 20 al 50 per cento del fabbisogno energetico dei trasporti e dal 5 al 20 per cento di quello dell’industria. Per raggiungere questo obiettivo sono necessari investimenti enormi poiché oggi l’idrogeno rappresenta solamente il due per cento del mix energetico europeo. E molto di questo non è nemmeno idrogeno green.

Una cosa è chiara già oggi: le auto a idrogeno esistono e alcuni le guidano già ma non sono particolarmente gettonate. L’industria automobilistica ha ormai puntato con decisione sul motore a batteria nelle auto elettriche. Tuttavia per i treni l’idrogeno è già utilizzato regolarmente. Il produttore francese Alstom ha portato sui binari il primo treno a idrogeno del mondo: i treni del tipo «Coradia iLint» sono in circolazione dalla fine del 2022 lungo le linee della Taunusbahn in Germania e hanno sostituito le vecchie locomotive a diesel.

Almeno in teoria. Nella pratica è stato dimostrato che questi motori sono inaffidabili. I guasti sono continui e i passeggeri sono costretti a salire su bus sostitutivi. Anche per quanto riguarda i trasporti stradali, l’idrogeno ha un ruolo nel settore dei grandi veicoli come i camion e i bus: in questo caso potrebbe essere un’alternativa se i veicoli a batteria si trovassero in difficoltà a causa dell’autonomia o dei tempi di ricarica. Tuttavia al momento non ci sono sufficienti pompe di idrogeno per permettere un utilizzo su larga scala. In Svizzera attualmente ci sono solo 18 stazioni di servizio che forniscono idrogeno.

Acciaio green dal circolo polare artico

Uno dei progetti più grandiosi è la produzione di acciaio green grazie all’idrogeno. Questo gas verrà impiegato dall’industria dell’acciaio per sostituire il carbone e ridurre quindi le emissioni di CO₂. L’acciaio green diventerà ancora più sostenibile grazie all’impiego dell’idrogeno poiché verrà emessa molta meno CO₂.

L’esempio più importante in Europa è il progetto miliardario Stegra (prima «H2 Green Steel») in Svezia. Dal 2026, nel Paese scandinavo, vicino al circolo polare artico, verrà prodotto acciaio sostenibile grazie all’impiego di H₂. In questo impianto, e anche altrove, l’idrogeno viene utilizzato come agente riducente per slegare l’ossigeno dal minerale di ferro.

Il sottoprodotto di questa procedura è semplice acqua invece di anidride carbonica e questo riduce drasticamente le emissioni di CO₂. Nell’industria dell’acciaio è un risultato di primaria importanza poiché con la procedura classica vengono generate più di due tonnellate di gas serra per ogni tonnellata di acciaio prodotta. Con l’aiuto dell’idrogeno, l’industria dell’acciaio può ridurre le emissioni anche del 95 per cento.

Il fattore chiave per l’idrogeno è che sia veramente green ovvero che sia prodotto con energie rinnovabili (p. es. energia solare, idrica, eolica). La maggior parte dell’idrogeno impiegato attualmente è ancora "grigio": è un sottoprodotto dell’industria del petrolio generato durante il processo di lavorazione dei combustibili fossili. Utilizzando l’idrogeno grigio, l’effetto positivo sul clima viene completamente annullato.

Nel 2028 verranno presentate nuove auto a idrogeno

A lungo le auto a idrogeno sono state presentate come l’alternativa alle auto a batteria. Tuttavia questo mercato si è sviluppato molto più lentamente del previsto. Uno dei motivi è che non ci sono abbastanza stazioni di servizio per l’idrogeno per poter sfruttare queste auto nella vita di tutti i giorni. Inoltre, i costi legati alle celle combustibili e all’idrogeno sono ancora piuttosto elevati e questo rende le auto a idrogeno decisamente costose.

BMW e Toyota credono fermamente nei motori a idrogeno. Entrambe le case automobilistiche lavorano attualmente alla prossima generazione di celle combustibili a idrogeno da inserire nelle nuove automobili. I nuovi modelli arriveranno sul mercato non prima del 2028.

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