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SVIZZERA"Scorretto usare droghe per avere voti migliori"

16.12.15 - 11:56
È l'opinione del 70% degli studenti svizzeri
Ti-Press
"Scorretto usare droghe per avere voti migliori"
È l'opinione del 70% degli studenti svizzeri
sondaggio chiuso

BERNA - Il 70% degli studenti svizzeri ritengono scorretto ricorrere a droghe per ottenere migliori voti agli esami. Il 22% ammette comunque di aver già fatto uso di medicinali o altre droghe per cercare di aumentare la proprie prestazioni intellettive.

È quanto risulta da un sondaggio compiuto su 3000 studenti delle università di Basilea e Zurigo e del Politecnico di Zurigo (ETH) in merito al cosiddetto doping cognitivo, ossia il potenziamento delle capacità di apprendimento tramite l'assunzione di farmaci, o eventualmente droghe illegali. Lo scopo è di avere una maggiore concentrazione sotto stress o in stato di affaticamento e di migliorare la memoria e la capacità relazionale.

Un gruppo di ricercatori dell'ospedale universitario di Basilea ha preparato un questionario per capire l'atteggiamento in merito all'uso di sostanze quali Ritalin, Modasomil, antidepressivi, betabloccanti e numerose altre droghe solitamente utilizzate per altro.

Due terzi degli studenti hanno paragonato l'uso di medicinali per studiare al doping sportivo. L'80% degli interpellati pensa che i risultati ottenuti in tal modo abbiano meno valore e siano degni di poca approvazione.

Coloro che hanno fatto l'esperienza di aumentare le prestazioni intellettive tramite sostanze farmaceutiche si mostrano nettamente più aperti: il 24% ritiene onesto il doping cognitivo. Tra gli studenti senza esperienza in merito il tasso di accettazione è dell'11%.

Gran parte degli intervistati ha anche espresso timori riguardo ai pericoli ed agli effetti collaterali dei medicinali. Molti si sono poi detti preoccupati che la pratica diffusa del "doping cerebrale" spinga a fare altrettanto anche coloro che non prendono nulla per potenziare le facoltà intellettive.

Il gruppo di ricercatori - che ha pubblicato i risultati nella rivista scientifica PLOS ONE (edita quotidianamente dalla Public Library of Science e diffusa esclusivamente on line) - suggerisce di monitorare l'uso nelle università di sostanze per migliorare le capacità cognitive e di informare in modo esteso sull'argomento gli studenti. In particolare, l'idea di ricorrere alla chimica per ottenere note migliori è da ricondurre alla mancanza di conoscenza del fatto che il doping cognitivo in realtà porta un beneficio minimo.

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COMMENTI
 

Hardstyler617 9 anni fa su tio
vorrei propio vedere come sì può affrontare lo studio dopo aver preso le mitsubishi o le mulino rosa! diventi scemo e basta!!!

LucioFogliame 9 anni fa su tio
AHAH, chi è il genio che mette le foto di pasticche di exstasy per un articolo di parla di stimolanti per ottenere migliori risultati scolastici?

Arpac 9 anni fa su tio
Risposta a LucioFogliame
Concordo, ma soprattutto: é più o scorretto o DANNOSO?! (abitudine, assuefazione, dipendenza, ... ). Nell'articolo si parla di anti depressivi, betabloccanti e ansiolitici. Non sono sono propriamente "caramelle" che si comprano al supermercato. Le aspettattive sempre maggiori nei confronti dei giovani/figli (non tutti nascono per essere fisici al CERN per intenderci) portano sovente a rendere queste pratiche "necessarie" ai fini del risultato. Altro modello tipicamente americano, malsanamente importato e ciecamente adottato.

LucioFogliame 9 anni fa su tio
Risposta a Arpac
Si, le aspettative sono sempre maggiori. Io credo che la colpa si da dare ai genitori, che non formano le giovani menti ma auspicano per loro soltanto futuri da celebrità (poco importa che sial al CERN o dov'altro).
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