A denunciarlo è il WWF. I piloti: «No, sono le Feste di lotta svizzera a farlo»
APPENZELLO - «Gli animali vengono improvvisamente assaliti dal panico e scappano», lamenta il Wwf della Svizzera orientale in un comunicato. I responsabili di tale scompiglio, spiega, sono i droni, sempre più numerosi sul rilievo dell’Alpstein, che si estende fra l'Appenzello e il canton San Gallo.
«I voli di droni sull’Alpstein sono aumentati in maniera estremamente marcata negli ultimi tre anni», conferma Ueli Nef, responsabile caccia di Appenzello Interno. Non stupisce, del resto, che gli animali siano turbati. Gli apparecchi telecomandati possono raggiungere infatti i 70 decibel, sostiene il Wwf. Fra l’altro, gli animali selvatici andrebbero protetti da ogni disturbo nella zone di divieto di caccia. Fuori da queste aree, però, le autorità devono fare affidamento al buon senso dei proprietari di droni: «Spaventare per esempio un camoscio in inverno può metterne in pericolo la vita», mette in guardia Nef.
Alla Federazione svizzera droni civili vedono le cose diversamente: «In una vasta area dell’Alpstein vige già il divieto di sorvolo - afferma il presidente Ueli Sager -. Si crea un problema laddove non ce n’è alcuno». La federazione,sottolinea, rende del resto i propri membri attenti alle norme. Sager ammette che ci sono molti piloti che non fanno parte della sua società, ma crede che il problema dell’Alpstein stia comunque altrove: nei grandi eventi che si organizzano nella regione, come la Festa di lotta svizzera o i numerosi parapendisti, denuncia. «Il Wwf dovrebbe occuparsi di questo anziché di toglierci il poco spazio a disposizione che ci resta», conclude.