Anche in Svizzera uccelli un tempo comuni, come la pavoncella, sono in forte diminuzione
FRIBURGO - Quasi una specie di uccello su otto è minacciata nel mondo, afferma BirdLife in un rapporto pubblicato oggi. In cifre, risultano in pericolo 1469 specie su 11'000. Anche in Svizzera uccelli un tempo comuni, come la pavoncella, sono in forte diminuzione. Esistono tuttavia strategie per evitare la loro estinzione.
A livello mondiale, il 40% degli uccelli è colpito da un calo degli effettivi, mentre il fenomeno inverso interessa soltanto il 7% delle specie, riferisce BirdLife International. Se il 13% figura già sulla lista rossa, il 9,3% si appresta ad entrarvi.
Fra i molteplici fattori in causa, quasi il 74% delle specie è vittima dell'intensificazione delle pratiche agricole, circa il 50% soffre di una selvicoltura non sostenibile (in prima linea il disboscamento), il 39% è minacciato da specie invasive e il 35% è vittima della caccia e delle catture illegali.
Nella lista rossa, la pavoncella è catalogata fra le specie potenzialmente minacciate. Questo uccello limicolo, le cui dimensioni sono analoghe a quelle di un piccione, si distingue per il suo lungo ciuffo di piume sul capo e le sue piume bianche, nere e verdi iridescenti.
In Svizzera, la popolazione di pavoncelle rappresenta ormai un sesto di quella recensita degli anni Settanta. Ma misure specifiche permettono di evitare la scomparsa di determinate specie, sottolinea BirdLife oggi in un comunicato.
Per quel che riguarda la pavoncella, è importante proteggere le nidiate dai macchinari agricoli o dalle predazioni eccessive, nonché migliorare l'offerta alimentare. Gli sforzi intrapresi in questo senso da BirdLife e dai suoi partner in Svizzera sembrano dare risultati: nel 2017 sono state registrate 170 coppie riproduttrici, contro meno di 100 dieci anni prima.
La tortora comune figura anch'essa fra gli uccelli un tempo diffusi, la cui popolazione è ormai indebolita. La si riscontra ancora in determinate regioni elvetiche di bassa altitudine, ma il suo effettivo attuale rappresenta soltanto un decimo di quello registrato negli anni Ottanta.
La pispola è anch'essa sotto sorveglianza. Per proteggere i suoi nidi, costruiti direttamente per terra nei prati, determinati agricoltori accettano di ritardare la falciatura fino al momento in cui i pulcini hanno imparato a volare. È dunque sensato condurre una politica d'incoraggiamento delle buone pratiche, sottolinea BirdLife.