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SVIZZERA«Decido io a chi far sapere il mio nome»

15.07.19 - 17:07
Il personale di controllo delle FFS si rivolge spesso ai passeggeri personalmente. Per alcuni viaggiatori questo pone un grosso problema in termini di privacy
Keystone (archivio)
«Decido io a chi far sapere il mio nome»
Il personale di controllo delle FFS si rivolge spesso ai passeggeri personalmente. Per alcuni viaggiatori questo pone un grosso problema in termini di privacy

Un problema di privacy?

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - Quel «Grazie mille, le auguro una buona serata Signor S.» pronunciato da un controllore delle FFS proprio non è andato giù a Sandro S.*, un lettore di 20 Minuten che stava rientrando in Vallese al termine del weekend. Il problema è quello ovviamente della privacy.

«Decido io a chi far sapere il mio nome» - Il caso non costituisce un unicum. Proprio come il 35enne, sono in tanti a manifestare un certo fastidio nel sentire il proprio nome pronunciato ad alta voce in mezzo ad altre persone: «Siamo su un trasporto pubblico, non nella sala d’aspetto del dentista», sottolinea un secondo lettore. Altre testimonianze seguono questo filone. «Voglio decidere da sola se chi mi sta attorno possa conoscere il mio nome. Non è necessario pronunciarlo ad alta voce in mezzo al vagone», spiega la 29enne Céline M. E per qualcuno che ha già avuto esperienze negative, ad esempio di stalking, la questione è ancora più problematica: «È terribile sentire il proprio nome pronunciato ad alta voce in mezzo al treno. Se volessi farlo sapere a tutti girerei probabilmente con una targhetta».

A qualcuno però piace - Insomma, preservare la propria riservatezza è un argomento caro a molti. Non manca però chi si pone all’estremo opposto e non solo non lo considera un problema, ma anzi mostra apprezzamento per il modo di agire dei controllori. «In una società che si muove così velocemente il contatto personale è troppo spesso relegato in secondo piano». E ancora: «In questo modo ci si sente una persona e non solamente un oggetto da controllare».

Nessuna linea ufficiale, ma… - Una linea ufficiale delle FFS in questo ambito in ogni caso non esiste, conferma il portavoce Stephan Wehrle, che sottolinea però come il personale sia molto competente in materia e il contatto personale sia generalmente ben accolto dai passeggeri. In caso di dubbio «il personale del treno dovrebbe rinunciare a rivolgersi ad una persona utilizzando il suo nome» ha invece sottolineato l’incaricato federale alla protezione dei dati e della trasparenza Adrian Lobsiger.

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COMMENTI
 

dan007 5 anni fa su tio
Polizia sui treni anche pronunciano nome e cognome con radio per verificare e imbarazzante fatto ad alta voce

87 5 anni fa su tio
Noi esigiamo che ci si dia del "Voi". Io e Me Stesso

Esse 5 anni fa su tio
...e nel frattempo con 4 "accetto" su Google e nell' app storie...

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Esse
Condividendo su Facebook la visita appena svolta al museo XX e l'ottimo pasto consumato al ristorante stazione. Il bello che per capire che la privacy non esiste più basta andare sulla cronologia di google maps, percorsi ben tracciati e movimenti molto monitorati.

miba 5 anni fa su tio
Ziopecora mi ha preceduto: per queste persone la cosa più sensata è quella di fissare un appuntamento al più presto con uno psicbiatra

Bayron 5 anni fa su tio
Dov’è il problema??!!!!

max0920 5 anni fa su tio
Risposta a Bayron
il problema non esiste ma il problema c'e perche' le persone sono paranoiche e Anno paura anche della loro ombra, non si rendono conto che sono loro stessi a cedere i dati personali di loro iniziativa anche solo per partecipare a un concorso qualsiasi.

marcopolo13 5 anni fa su tio
Quando sento ste cose sulla privacy mi casca tutto...!

ziopecora 5 anni fa su tio
quando uno ha un problema che si pronunci il proprio nome... ha in effetti dei problemi. Grossi. Per questo esistono gli psichiatri

mats70 5 anni fa su tio
Questi sono i nostri problemi, non il fatto che le casse malati aumentano ogni anno o che a 50 anni ti licenziano

max0920 5 anni fa su tio
La soluzione è semplice il controllore una volta verificato tutto basta che dica grazie e buon viaggio senza dire il nome e tutti sono felici e contenti

Arciere 5 anni fa su tio
Soliti commenti di pseudo-menefreghisti. Cosa state a leggere e commentare articoli indegni del vostro interesse? Per voi non è un problema, per altri lo è. Un problema non ha bisogno di essere grave per essere un problema. E scommetto che vi arrabbiate ogni giorno per ben meno, genere l'automobilista che non scatta al semaforo verde o altre minchiate che lascia altre persone indifferenti.

ni_na 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
90 minuti di applausi!

Bayron 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Bisogno di un psicologo?

francox 5 anni fa su tio
A me fa solo piacere se qualcuno si da la pena di chiamarmi per nome. Beati loro, di problemi veri probabilmente non ne hanno e quindi se li inventano.

Jenaplynski 5 anni fa su tio
Se dicono il nome scassano la m.... perché lo dicono, se non lo fanno stressano perché sono trattati come merce... che mondo di incroci tra CAni-GAtti-CAnarini-struZZI.... Comunque problemone da far accapponare la pelle...

GI 5 anni fa su tio
wow.....scusi tanto signor Vatelapesca.....se l'ho disturbata....

Arciere 5 anni fa su tio
Trovo infatti del tutto spiazzato gridare sulla piazza pubblica il nome di un cliente. Da proscrivere assolutamente e ufficialmente da parte delle FFS. "Grazie e buon viaggio" basta e avanza.

curzio 5 anni fa su tio
Urca... che problema...
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