Lo prevedono le nuove linee guida sul lavoro in mobilità. La Confederazione: «C'è un gran bisogno di flessibilità»
BERNA - Lo scorso anno, i quattro sindacati del personale della Confederazione avevano chiesto che i funzionari federali pendolari potessero timbrare virtualmente il cartellino già sul treno o sull’autobus, sfruttando il tragitto verso l’ufficio per iniziare a lavorare. Ora, l’Amministrazione federale è pronta a dare seguito a tale richiesta e ha adattato la relativa direttiva a decorrere dal 1° gennaio prossimo, fa sapere la SonntagsZeitung.
Col nuovo anno, per timbrare in viaggio i dipendenti federali dovranno solo ottenere l’assenso del loro superiore diretto. Finora, i 38mila collaboratori della Confederazione potevano timbrare già durante il tragitto casa-lavoro solo in casi eccezionali e i loro superiori potevano conteggiare solo in parte tale spostamento come tempo di lavoro.
«Con queste linee guida ci assicuriamo che le forme di lavoro in mobilità vengano applicate in maniera uniforme nell’Amministrazione federale», commenta sul domenicale Anand Jagtap, portavoce dell’Ufficio federale del personale. Il responsabile sottolinea che esiste un grande bisogno «di maggiore flessibilità», ma si astiene dal fare una stima di quante ore di lavoro in treno verranno dichiarate in futuro.
Secondo l’Ufficio federale di statistica (Ust), gli svizzeri impiegano in media 62 minuti al giorno per recarsi al lavoro e fare ritorno a casa. La tendenza al lavoro in mobilità interessa anche il privato, ma, secondo uno studio di MRC Marketing & Research pubblicato dal TCS nel 2018, solo una minima parte di chi lavora nel tragitto casa-ufficio può segnare queste ore: l’8%.