I 170 residenti di Mitholz sono chiamati a prendere una decisione difficile.
Il villaggio dovrà essere evacuato a causa dei lavori di sgombero previsti al deposito munizioni locale
MITHOLZ - In seguito ai lavori di sgombero del locale deposito di munizioni, i 170 abitanti della località bernese di Mitholz saranno chiamati a prendere una decisione molto difficile, dal momento che il villaggio dovrà essere evacuato per un decennio. Partire definitivamente o prevedere un futuro ritorno, questo il dilemma al quale saranno confrontati.
Gli interessati sono chiamati inoltre a prendere posizione in tempi relativamente rapidi. Anche se l'inizio dei lavori non è previsto prima del 2031, la Confederazione intende contattare i residenti già entro la fine di marzo.
Gli abitanti non dovranno certo prendere una decisione definitiva entro tale termine, ma la maggior parte dovrebbe almeno avviare una riflessione. Una eventuale partenza sarebbe però particolarmente difficile da immaginare per le persone di una certa età, desiderose di trascorrere la vecchiaia in ambiente famigliare, afferma il sindaco del comune Roman Lanz a Keystone-ATS.
L'annuncio fatto ieri da parte del Dipartimento federale della difesa (DDPS) dell'intenzione di evacuare il villaggio per almeno un decennio ha duramente toccato i suoi abitanti, ha osservato Lanz. Molti residenti - ha aggiunto - vorrebbero un giorno poter consegnare agli eredi la casa di famiglia, spesso occupata da generazioni.
Abitazioni che, con l'annuncio dei lavori, hanno perso parte del loro valore. Secondo Lanz, la Confederazione si è impegnata a risarcire retroattivamente i proprietari. Per evitare un deterioramento degli edifici durante il decennio di evacuazione, è prevista l'introduzione di finestre temporali per permettere ai proprietari di accedervi. Misure analoghe saranno predisposte anche per i terreni agricoli, ha precisato Lanz.
Coloro che invece vorrebbero costruirsi una nuova casa altrove nel comune di Kandergrund, a cui appartiene Mitholz, dovrebbero poterlo fare. Nel comune mancano però zone edificabili. Per questo motivo il sindaco ha già bussato alla porta del governo cantonale che si è detto disposto a elaborare soluzioni ad hoc.
Costruito durante la seconda guerra mondiale nel ventre della montagna, il deposito di munizioni è saltato in aria nel 1947. Secondo le stime ci sono ancora 3500 tonnellate di munizioni inesplose.