La "distanza sociale" è una novità importante per proteggere i più vulnerabili, come gli anziani.
Alain Berset ha spiegato che «stiamo vivendo una situazione inedita».
BERNA - Mantenere le distanze. È questa la nuova raccomandazione in materia di igiene che va a completare le direttive per proteggersi dal contagio. L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e i rappresentanti dei cantoni hanno aggiunto l'istruzione di lasciare spazio tra le persone, ad esempio quando si è in coda ad aspettare.
La "distanza sociale" (o "social distancing") è una novità importante per proteggere i più vulnerabili, come gli anziani, ha spiegato stasera alla stampa il ministro della salute Alain Berset. Anche durante le riunioni i partecipanti dovrebbero mantenere una certa distanza fisica.
Gli aggiornamenti - Berset ha poi mostrato un apposito nuovo pittogramma che completa i poster e i volantini rosso-gialli della campagna "Così ci proteggiamo", lanciata dall'UFSP a fine febbraio a causa del virus. Le altre indicazioni rimangono valide: lavarsi bene le mani ed evitare di stringere quelle degli altri, starnutire e tossire in un fazzoletto o nell'incavo del braccio, rimanere a casa se si ha la febbre o la tosse. Agli ambulatori medici e ai reparti di emergenza ci si deve recare solo dopo averli consultati per telefono.
«Una situazione inedita» - Berset, che in precedenza aveva incontrato i rappresentanti della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), ha sottolineato che stiamo vivendo «una situazione inedita» e che «è importante controllare lo sviluppo di questa malattia in modo che la pressione sul sistema sanitario rimanga sopportabile».
Raduni con meno di 1'000 persone, ma... - Dal canto suo, la presidente della CDS Heidi Hanselmann ha precisato che i raduni di meno di 1'000 persone possono continuare a svolgersi se gli organizzatori prestano attenzione ad alcuni punti, come l'informazione attiva dei partecipanti sulle misure igieniche da applicare. Le persone di età superiore ai 65 anni non dovrebbero partecipare a tali incontri, soprattutto se soffrono di diverse malattie. Chiunque sia malato dovrebbe anche evitare di unirsi a una tale folla. Gli organizzatori devono poi essere in grado di contattare i partecipanti in caso di necessità. L'UFSP non fissa un limite minimo al di sotto del quale gli organizzatori possono evitare ogni controllo. Evoca comunque una cifra di 150, che vale sia per le riunioni private che per quelle pubbliche.
Assembramenti con limitazioni - Scuole, centri di formazione, stazioni, mercati o trasporti pubblici non sono "assembramenti" che devono sottostare alle limitazioni. Diverso il caso di congressi, teatri, cinema o circhi. Heidi Hanselmann ha sottolineato che si tratta di «un atto di bilanciamento per attuare misure efficaci, senza paralizzare la vita sociale».