Lo ha deciso il Consiglio federale per far fronte all'emergenza sanitaria. La misura vale fino al prossimo 19 aprile
Autorizzato l'impiego di circa 8'000 militari. Amherd: «L'esercito è pronto a intervenire quando necessario»
BERNA - «Rallentare la diffusione del coronavirus è nell'interesse di tutti noi: un sovraccarico del sistema sanitario metterebbe a rischio tutti gli interventi urgenti». Lo ha ribadito oggi la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in un incontro con i media in cui è stata dichiarata la «situazione straordinaria» per tutto il paese: dalla mezzanotte di oggi e almeno fino al prossimo 19 aprile negozi, ristoranti, bar e tutte le strutture ricreative e per il tempo libero devono restare chiusi. Fanno eccezione i negozi di generi alimentari e le strutture sanitarie. E questo vale per tutta la Svizzera.
Come già avviene al confine sud, dalla mezzanotte di oggi saranno inoltre introdotti controlli anche alle frontiere con Germania, Austria e Francia. Per sostenere i cantoni negli ambiti della sanità pubblica, della logistica e della sicurezza, il Governo ha autorizzato l’impiego di circa 8000 militari.
A livello nazionale si contano attualmente oltre 2'300 pazienti positivi al coronavirus, di cui 330 in Ticino. Sempre in Ticino, tra l'altro, poco fa è stata comunicata la morte di altre due persone (da noi sono ora otto i decessi). Le autorità cantonali ticinesi avevano deciso già nel weekend la chiusura di tutte le attività non essenziali.
«Ora è necessaria una reazione forte da parte di tutto il paese: rispettate tutti le regole» ha detto la consigliera federale Sommaruga. «Se uniamo le forze possiamo superare questa crisi». E si tratta in particolare di rallentare i contagi per evitare un sovraccarico, appunto, del sistema sanitario elvetico. E di proteggere le persone a rischio, come ha sottolineato il ministro della sanità Alain Berset. Che ha lanciato nuovamente l'appello a evitare contatti non strettamente necessari, a mantenere la distanza reciproca di sicurezza e a osservare i provvedimenti d'igiene. Le persone vulnerabili sono invitate a restare a casa.
«Non dovete fare scorte» - Il consigliere federale Berset ha inoltre ricordato che «non è necessario fare scorte d'emergenza di alimentari, perché il rifornimento di derrate e medicinali è garantito». E ha sottolinreato: «La vita continua, anche se più lentamente». La situazione - ha affermato ancora il ministro della sanità - è destinata a peggiorare ancora, «ma poi migliorerà».
Controlli alle frontiere - Per quanto riguarda i controlli alle frontiere, i cittadini elvetici e quelle con un permesso di soggiorno possono continuare a entrare nel nostro paese. Come pure i lavoratori frontalieri. E anche chi deve attraversare il paese per raggiungere un'altra destinazione. Anche il trasporto merci è garantito. Lo ha spiegato la consigliera federale Karin Keller-Sutter, ministra della giustizia.
Il supporto dell'esercito - La ministra della difesa Viola Amherd ha detto che le strutture civili funzionano ancora: «Gli ospedali non sono ancora sovraccarichi e il rifornimento di prodotti alimentari è garantito, ma dobbiamo fare in modo che la situazione resti tale». L'esercito si è attivato per fornire supporto, in particolare al sistema sanitario. Ottocento militi sono già in servizio, di cui molti in Ticino. È comunque autorizzato l'impiego di 8'000 militi. Un intervento è possibile anche nel trasporto e nella distribuzione di prodotti alimentari, nel momento in cui l'infrastruttura civile non dovesse più essere sufficiente. Insomma, Amherd ha assicurato: «Siamo pronti a intervenire quando necessario». È dalla seconda guerra mondiale - ha ricordato - che l'esercito non viene mobilitato in questa misura.
Scuole chiuse più a lungo - Il termine delle nuove misure comunicate dal Consiglio federale si applica anche alle scuole. Anch'esse resteranno infatti chiuse fino al prossimo 19 aprile.