La Società svizzera degli impresari costruttori si smarca e lascia decidere ad imprese e proprietari.
L'organizzazione precisa però che «secondo il Consiglio federale le attività dovrebbero proseguire laddove le circostanze lo consentano».
BERNA - «La chiusura dei cantieri deve essere discussa caso per caso tra proprietari e imprese di costruzione». Lo sostiene la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC), secondo cui nei cantieri sono state messe in atto misure di protezione per garantire la sicurezza e per contenere la diffusione del nuovo coronavirus.
«Secondo il Consiglio federale, le attività dovrebbero proseguire laddove le circostanze lo consentano», scrive l'organizzazione in una nota odierna, aggiungendo che la chiusura su larga scala dei cantieri non favorisce nessuno. Invita tuttavia i datori di lavoro a sostenere le misure prese dal governo.
Per la SSIC, che sottolinea di «prendere la situazione molto seriamente», si tratta in particolare di adottare misure d'igiene e organizzative.
«È molto importante - ribadisce l'associazione - che le misure relative alle imprese siano considerate caso per caso. C'è una differenza tra il lavoro all'interno di un edificio, che si svolge in uno spazio limitato, e il lavoro all'aria aperta, dove invece è possibile mantenere la distanza richiesta». A seconda della situazione devono essere effettuate approfondite discussioni tra committenti e aziende, anche in merito a eventuali scadenze.
Ginevra chiude - L'edilizia si ferma nel canton Ginevra. Il Consiglio di Stato ginevrino ha deciso oggi che a partire da venerdì tutti i cantieri sul territorio cantonale dovranno chiudere a causa della diffusione del coronavirus. «Alcune deroghe saranno concesse a seconda del caso, ad esempio per ragioni legate alla sicurezza o a un interesse pubblico preponderante». Le sanzioni in caso di mancato rispetto delle disposizioni potranno arrivare fino a trecentomila franchi.