Ecco “Corona Science” che raccoglie informazioni sanitarie ma anche sulle ripercussioni psicologiche del lockdown
I ricercatori: «L'obiettivo è di coinvolgere almeno 100'000 persone»
BERNA - Ogni giorno le autorità federali e cantonali forniscono i dati sulla diffusione del nuovo coronavirus in Svizzera. Ma si tratta solo dei casi accertati. Non è quindi possibile determinare la reale portata della pandemia nel nostro paese. E nemmeno quale sia il carico psicologico delle misure introdotte per la lotta contro il virus. Domande, queste, ancora senza una risposta scientifica.
Ecco quindi che da oggi è disponibile l'app gratuita “Corona Science”, sviluppata dai ricercatori della Scuola universitaria professionale di Berna (BFH) e dalla Coopertiva MIDATA, che intende analizzare a fondo la pandemia. «L'intenzione è di raccogliere informazioni sulle persone che non sono ancora incluse in alcuna statistica» spiega Serge Bignens, direttore dell'Istituto di informatica medica I4MI della BFH che in passato con la sua squadra ha già sviluppato l'applicazione “Ally Science” per l'allergia ai pollini. L'obiettivo è di coinvolgere «almeno 100'000 persone da tutta la Svizzera».
Anche per persone sane - In questo caso non si tratta, appunto, di allergie, bensì del Covid-19. «Agli utenti chiediamo quali sintomi presentano e quanto sono forti, se hanno effettuato un test o se si trovano in auto-isolamento a casa» spiega il ricercatore. Ma non si punta soltanto sugli aspetti sanitari direttamente legati al nuovo coronavirus. «Vogliamo anche sapere come i cittadini stanno vivendo il lockdown» aggiunge Bignens. Per questo motivo, l'app è rivolta a tutti quanti, anche alle persone sane che sono però colpite dalle restrizioni stabilite dalle autorità.
L'analisi dei dati ottenuti con l'app “Corona Science” permetterà di ricavare più informazioni sull'andamento della malattia, individuare focolai locali, comprendere le ripercussioni psicologiche sulla popolazione durante e dopo il lockdown, e aiutare una pianificazione ottimale per il ritorno alla normalità.
Una ricerca ”open data” - Per i ricercatori non si tratta di scattare un'istantanea della pandemia, ma di tracciare il decorso della malattia. Dopo la registrazione e un primo utilizzo, agli utenti viene richiesto di fornire aggiornamenti su base giornaliera/settimanale I dati raccolti non vengono poi analizzati direttamente dal team di “Corona Science”, ma vengono messi a disposizione dei ricercatori in forma anonima su una piattaforma “open data”.
«Dei dati personali saranno trasmessi solo la fascia d'età e il cantone di residenza» spiega il responsabile della BFH. Ciò permetterà di individuare i gruppi particolarmente colpiti e di identificare i focolai regionali della malattia. Le informazioni potrebbero poi essere combinate con quelle degli ospedali: «Questo ci darebbe finalmente una panoramica completa della pandemia in Svizzera».
Aperti alla cooperazione - L'app è stata sviluppata intenzionalmente in forma modulare. Questo perché da un lato permette a Serge Bignens e al suo team di reagire rapidamente agli ulteriori sviluppi della pandemia e di integrare altri aspetti, dall’altro perché “Corona Science” potrà essere facilmente combinata con altre soluzioni disponibili come, per esempio, l'app di “Contact Tracing” del Politecnico federale di Losanna. «Sarebbe bello se in futuro potessimo avere sui nostri smartphone una sola app legata all’argomento e non svariate» conclude Bignens.
L'app è disponibile da oggi. Più info su www.coronascience.ch/it/