La testimonianza di un militare al settimanale WOZ. «Seduti per ore a fare niente». La replica dell'esercito
FRAUENFELD - L'esercito svizzero schierato negli ospedali è un'arma di difesa, o un pericolo per sé stesso? Se lo chiede il settimanale WOZ, che ha raccolto la testimonianza di un soldato deluso. «A causa della mancanza di formazione, svolgiamo soltanto piccoli compiti ausiliari. Non alleviamo il carico degli operatori sanitari, anzi spesso rimaniamo seduti per ore».
Il soldato, che è impiegato presso l'ospedale di Frauenfeld, ha chiesto l'anonimato. «Le stesse infermiere non capiscono perché siamo stati chiamati» ha raccontato al settimanale. Di rado gli vengono affidate mansioni sanitarie - misurare la temperatura corporea, il polso o la pressione sanguigna - e solo in presenza del personale infermieristico. Si considera «un lavoratore a buon mercato».
Ad altri è andata peggio: e sono passati sul lettino del paziente. Secondo il settimanale, diversi soldati avrebbero contratto il virus, e sono stati ricoverati in ospedale. Alcuni sarebbero stati impiegati come badanti anche durante la quarantena.
Il portavoce dell'esercito Stefan Hofer descrive questi casi come casi individuali. Oltre al poco lavoro richiesto, ha aggiunto che al momento della mobilitazione parziale non era chiaro quanto supporto fosse realmente necessario da parte dell'esercito. Il dispiegamento di forze è stato quindi il più consistente possibile.
Il ministro della Difesa Viola Amherd, d'altra parte, ha ricevuto solo complimenti per lo schieramento dell'esercito, come ha recentemente dichiarato a Le Matin Dimanche. «Tutti sono grati per l'eccellente e insostituibile lavoro svolto dai ragazzi» ha dichiarato.