I lavoratori autonomi non direttamente colpiti dalle misure sanitarie possono richiedere un aiuto allo Stato.
L'importo medio è di poco superiore a 2'000 franchi al mese.
BERNA - Le casse di compensazione hanno già ricevuto quasi 150.000 richieste d'indennità per perdita di guadagno da parte di lavoratori autonomi in relazione alla crisi del coronavirus. Ne sono previste altre 100.000 nei prossimi giorni.
I lavoratori indipendenti non direttamente colpiti dalle misure sanitarie hanno ora diritto a un'indennità per perdita di guadagno, hanno ricordato oggi la Conferenza delle casse cantonali di compensazione e l'Associazione svizzera delle casse di compensazione professionale. Questo provvedimento, deciso dal Consiglio federale lo scorso mercoledì, rappresenta un «compito colossale».
L'importo medio dell'indennità è di poco superiore a 2'000 franchi al mese, che corrisponde a un reddito annuo di circa 32'000 franchi. L'indennità è calcolata sulla base del reddito soggetto ai contributi AVS nel 2019, ammonta all'80% ma può raggiungere al massimo i 196 franchi al giorno. Per poter richiedere un'indennità, il reddito determinante AVS deve essere compreso tra i 10'000 e i 90'000 franchi l'anno.
L'indennità di perdita di guadagno va pure a beneficio dei genitori che non hanno la possibilità di affidare a qualcuno i figli che hanno meno di 12 anni. Il Consiglio federale ha deciso di estendere questo limite a 20 anni per i genitori di ragazzi disabili, qualora non sia più possibile la cura da parte di terzi.