La Società Svizzera di Salvataggio lancia l'allarme per questa estate.
A causa della pandemia i corsi d'acqua elvetici saranno infatti più frequentati del solito. «48 delle 49 vittime hanno perso la vita in laghi e fiumi».
BERNA - Lo scorso anno 49 persone sono morte per annegamento nella Confederazione. Lo indicano oggi in una nota la Società Svizzera di Salvataggio (SSS) e l'Ufficio prevenzione infortuni (upi), che lanciano l'allarme per questa estate.
Tra le vittime totali, 25 hanno perso la vita nei laghi elvetici, mentre 23 in corsi d'acqua. Una sola persona è morta in uno stabilimento balneare, precisa la SSS.
La statistica del 2019 - che con 49 decessi si attesta al di sopra della media a lungo termine - rivela che ad annegare sono soprattutto gli uomini (39). I bambini che hanno perso la vita in acqua sono tre e le donne sette. Oltre la metà delle vittime sono persone di nazionalità straniera (25).
La società indica di essere in massima allerta per questa estate, poiché a causa del coronavirus - e di tutte le conseguenze del caso sulla mobilità delle persone e sulle limitazioni nelle piscine - i laghi e i corsi d'acqua saranno più frequentati del solito. Per questo motivo sono state lanciate le campagne di prevenzione "Covid-Estate 2020" e "Save your friends".