L’economista della salute Willy Oggier è convinto che i Cantoni debbano prendere misure importanti da subito.
Sull'obbligo delle mascherine negli spazi pubblici il Consiglio di Stato ticinese discuterà la prossima settimana.
BERNA - Duecentoventi casi di coronavirus in 24 ore giovedì. Duecentodieci ieri. Non succedeva dal 23 aprile. Una progressione che ha portato gli esperti, ieri, a lanciare l’allarme in conferenza stampa. «La situazione è seria e sta peggiorando». E se è vero che «tutti devono fare di più» per evitare il propagarsi del Covid-19, l’UFSP ha lanciato una nuova campagna e il suo direttore, Pascal Strupler, ha chiesto ai Cantoni di introdurre l’obbligo di indossare la mascherina nei negozi, la raccolta dei dati degli avventori nella ristorazione e maggiori limitazioni nell’affluenza nei locali, invocando pure «un coordinamento delle misure a livello nazionale».
Ma secondo l’economista della salute Willy Oggier è quasi troppo tardi. «Se non rafforziamo ora le misure, corriamo il rischio di un altro lockdown». E critica il “sistema Svizzera”: «Le autorità cantonali vengono scelte dal popolo. Per questo sono restii a prendere decisioni “impopolari”, pensano all’eventuale rielezione». Stesso discorso per l’economia. «Ma alcuni non si rendono conto che un secondo lockdown sarebbe molto più devastante».
Per Oggier «se i Cantoni non entreranno in azione con misure urgenti, il Consiglio federale dovrà dichiarare nuovamente la situazione straordinaria».
L’epidemiologo della task force Covid-19 della Confederazione, Marcel Tanner, però, sposta l’attenzione dalla ricerca di critiche e colpevoli. «È il tempo di essere pragmatici. Bisogna agire subito e tutti insieme. Siamo tutti sulla stessa barca».
Sull’introduzione di un obbligo di indossare la mascherina negli spazi chiusi il Consiglio di Stato discuterà settimana prossima, in occasione della riunione di Governo. Ma al presidente Norman Gobbi - come dichiarato alla Rsi - «sembra strano» che Berna chieda adesso un obbligo, visto che «non l’ha fatto durante la fase più acuta» della pandemia. In Ticino, per il momento, i casi restano stabili sotto ai dieci giornalieri. Resta da vedere se i Cantoni decideranno di coordinarsi e agire tutti insieme.