Lo sostiene un recente sondaggio della SSR sulle votazioni del prossimo 27 settembre
In Ticino non è però escluso un sì a entrambi gli oggetti in votazione
BERNA - Il 61% degli svizzeri si dice abbastanza o molto contrario all'iniziativa per la limitazione, in votazione il prossimo 27 settembre. "Sì" invece, nella misura del 58%, al decreto federale sull'acquisto di nuovi aerei da combattimento. È quanto emerge dal primo sondaggio realizzato dall'istituto gfs.bern per conto della SSR.
Sono soprattutto gli elettori di PS (89%) e Verdi (88%) a contrastare ("piuttosto" o "molto contrari") il testo "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)" presentato dall'UDC . Una decisa opposizione giunge tuttavia anche da altri partiti: tra le file del PPD il 77% voterà probabilmente "no", tra quelle del PLR il 73% e tra i senza partito il 59%. Solo l'UDC appoggia in blocco la sua iniziativa, con l'83%. Il 13% dei democentristi sostiene di essere contrario e il 4% non ha ancora deciso cosa votare.
Diversa l'accoglienza a livello regionale: i romandi sono i più convinti oppositori ("piuttosto" o "molto contrari"), con il 71%, gli svizzeri tedeschi sono contrari nella misura del 59%, mentre per quanto riguarda gli italofono la situazione è decisamente aperta, con un 49% di contrari, il 47% di favorevoli e il 4% di indecisi. Secondo gli esperti di gfs.bern, a sud delle Alpi potrebbe addirittura uscire un "sì" dalle urne.
Anche se si delineano differenze tra regioni rurali (38% favorevoli) e quelle più urbane (maggioranza contraria), secondo gli esperti l'iniziativa risulta ovunque in perdita di velocità e la tendenza va chiaramente in direzione di un rifiuto.
Sì ai nuovi jet da combattimento - Una sorte completamente diversa, secondo gfs.bern, avrebbe alle urne il decreto federale concernente l'acquisto di nuovi aerei da combattimento, che verrebbe accolto dai votanti.
In questo caso si delinea una netta polarizzazione tra destra e sinistra: sostenitori dei nuovi jet sono soprattutto i partiti borghesi (UDC, 79% "piuttosto" o "molto favorevoli"; PLR 73%, PPD 70%), mentre Verdi (72% "piuttosto" o "molto contrari") e PS (71%) vi si oppongono.
Nelle regioni linguistiche il testo viene accolto in maniera diversa: se in Svizzera romanda la situazione è molto aperta ("sì" 48%; "no" 47%), nella Svizzera tedesca e in Ticino i favorevoli sono in vantaggio: al sud delle Alpi sono il 57%, mentre al nord raggiungono il 60%.
In questo caso si denotano fattori sociodemografici distinti: se nelle città la quota di contrari è più forte, il decreto federale gode di maggior simpatia nelle regioni più rurali. Si sta pure delineando un divario tra i sessi, cosa non rara quando si vota su temi legati alla politica militare: le donne sono più freddine (50% di "sì"), mentre tra gli uomini l'accettazione sarebbe del 64%. Per quanto riguarda le fasce di età, solo il 48% dei giovani intende votare "sì", mentre gli over65 sono favorevoli nella misura del 64%.
Il sondaggio SSR è stato effettuato tra il 3 e il 17 agosto per telefono e online interrogando 29'540 persone. Il margine di errore è di 2,9 punti percentuali.
La scorsa settimana un sondaggio dei giornali del gruppo Tamedia e di 20 Minuten giungeva grossomodo alle stesse conclusioni.