C'è preoccupazione per l'inserimento di più regioni francesi nell'elenco dei paesi a rischio
Il settore si appella quindi alle autorità federali, chiedendo un cambiamento delle regole
BERNA - Un test negativo per evitare la quarantena. È quanto chiede il settore turistico elvetico (si parla di un'alleanza che comprende venti associazioni) per fare fronte in particolare all'imminente stagione invernale. Una stagione che potrebbe subire un duro colpo proprio a causa dell'obbligo di quarantena per i visitatori provenienti da paesi considerati a rischio elevato di contagio, come riferisce la Nzz am Sonntag.
Attualmente sulla lista dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) figura una cinquantina di paesi. E da domani 14 settembre a questi si aggiungono anche diverse regioni di paesi limitrofi, in particolare della Francia. Per i cittadini elvetici è quindi sempre più difficile andare in vacanza all'estero, senza dovere poi rispettare una quarantena di dieci giorni al rientro in Svizzera.
Ma lo stesso vale anche per coloro che vorrebbero trascorrere le ferie in Svizzera: chi proviene da un paese considerato a rischio e mette piede nel nostro paese, deve dapprima “rinchiudersi” per dieci giorni. E un risultato negativo del test Covid-19 - lo ricorda l'UFSP - non esenta da tale obbligo. Una situazione, questa, che preoccupa ora il settore turistico elvetico: «Per noi si tratta di un duro colpo se durante l'autunno e l'inverno vengono a mancare gli ospiti francesi» afferma infatti Martin Nydegger, direttore di Svizzera Turismo, sentito dal domenicale. Una preoccupazione che si percepisce in particolare nelle regioni sciistiche vallesane e grigionesi.
Il settore lancia quindi un appello alle autorità federali, chiedendo - appunto - una nuova strategia per quanto riguarda test e quarantena. Si parla in particolare di permettere un soggiorno esente da quarantena a quei visitatori da paesi a rischio che arrivano in Svizzera per viaggi d'affari e di piacere con un test negativo non più vecchio di 48 ore. A tale scopo andrebbero inoltre allestiti dei centri per l'esecuzione di test negli aeroporti e nei principali punti d'entrata in Svizzera.