Il progetto votato dal Consiglio nazionale mira a introdurre un'autorizzazione d'ingresso
BERNA - La Svizzera deve sviluppare l'acquis di Schengen in vista di un rafforzamento della sicurezza alle frontiere. È quanto pensa il Consiglio nazionale, entrato in materia oggi su due progetti del Consiglio federale per 154 voti a 33, nonostante l'opposizione dei Verdi. Il progetto mira a introdurre un'autorizzazione d'ingresso.
Un "ESTA europeo" - Il sistema europeo d'informazione e di autorizzazione concernente i viaggi (European Travel Information and Authorisation System, ETIAS), una specie di pendant europeo dell'ESTA americano, costituisce un beneficio in termini di sicurezza per la Svizzera, secondo la maggioranza. Con il nuovo sistema i cittadini degli Stati terzi esentati dall'obbligo del visto, che intendono recarsi nello spazio Schengen per un breve soggiorno, dovranno chiedere l'autorizzazione elettronica d'entrata. Verrà pure richiesta per i minorenni. Il richiedente dovrà indicare cognome e nome, nazionalità, indirizzo, coordinate di contatto, livello di formazione, professione e il primo Paese d'ingresso nello spazio Schengen.
Un modo in più per proteggersi - Nel corso del dibattito sull'entrata in materia è stata più volte sottolineata l'importanza di Schengen per la sicurezza del Paese e la necessità di estendere la cooperazione ad altri settori per contrastare il terrorismo, ma anche per proteggere i minori da rapimenti da parte di un genitore.
Divergenze politiche - I Verdi e l'UDC hanno espresso preoccupazione per i nuovi adeguamenti Schengen, ma per ragioni opposte. Per gli ecologisti, Schengen sta diventando un sistema sempre più tentacolare e repressivo volto a criminalizzare i migranti, per esempio procedendo alla schedatura di persone entrate illegalmente, infrangendo così le disposizioni internazionali che vietano la criminalizzazione di azioni simili. Insomma, il principio di proporzionalità non viene rispettato. Il PS, scontento per gli inasprimenti al diritto degli stranieri, ha dal canto suo sostenuto che senza miglioramenti su determinati aspetti si asterrà al voto finale. I democentristi, seppur d'accordo col progetto governativo, ne chiedevano il rinvio al Consiglio federale, temendo che le disposizioni europee avrebbero reso più difficile l'espulsione di stranieri indesiderabili. La ministra di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter, ha rassicurato che il progetto non avrà ripercussioni su questo aspetto. La proposta UDC di rinvio al governo è stata respinta per 140 voti a 51.