All'origine della decisione le regole più severe sui deflussi minimi e la diminuzione dei sussidi.
COIRA - I due Comuni grigionesi di Cama e Grono, insieme ad Axpo, hanno deciso di chiudere lo studio per una centrale sulla Moesa. Le regole più severe sui deflussi minimi e la diminuzione dei sussidi ne sono la causa.
In seguito ad una decisione del Governo cantonale dei Grigioni, relativa al miglioramento dei deflussi residuali delle centrali elettriche già presenti nel Moesano, il progetto non è ritenuto in grado di ottenere un'approvazione.
Lo studio della società elettrica Axpo, incaricata dai Comuni di Grono, Cama e dall'ex Comune di Verdabbio, prevedeva una centrale idroelettrica con punto di presa a Sorte e restituzione dell'acqua a valle dell'impianto di itticoltura di Al Pont, a Cama. Avrebbe dovuto produrre 20 gigawattora all'anno, pari al consumo di circa 4500 economie domestiche e sarebbe costata circa 24 milioni di franchi.
Le decisione del Governo retico del 5 marzo 2020 regola la quantità dei deflussi residuali delle centrali elettriche già esistenti e sancisce che, fino alla riassegnazione delle Officine Idroelettriche di Mesolcina nel 2043, non è possibile mettere in atto ulteriori sfruttamenti dell'energia idrica della Moesa a valle di Soazza.
L'adeguamento all'Ordinanza svizzera sull'energia avrebbe inoltre provocato una riduzione dell'ammontare dei sussidi e quindi della redditività del progetto.
Queste le condizioni che hanno reso impossibile l'approvazione del progetto di concessione "Centrale sulla Moesa". I rappresentanti del consorzio di studio hanno quindi deciso di non portare avanti il progetto.