L’UFSP prevede di introdurre nuove norme prima del Natale, ma non tutti sono d’accordo
Thomas Aeschi (UDC): «Manca solo che il consigliere federale mi dica con chi devo dividere il letto».
Venerdì il Consiglio federale potrebbe decidere nuove norme anti-Covid per la Svizzera. I contagi stanno calando, ma in modo «lento», come spiegato oggi dalla responsabile della sezione malattie infettive Virginie Masserey. E l'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) guarda con preoccupazione all'avvicinarsi delle feste.
La bozza preliminare delle possibili nuove misure decise da Berna è uscita dagli uffici e alcune anticipazioni sono trapelate. Si parla, tra le altre cose, di limitazioni nei comprensori sciistici, canto amatoriale proibito al di fuori dei nuclei familiari e homeworking decisamente più che consigliato. Ma anche di incontri privati, comprese le cene, con membri di al massimo due nuclei familiari.
E proprio le limitazioni alla vita privata hanno fatto infuriare alcuni. Il capo del gruppo parlamentare democentrista Thomas Aeschi su Twitter scrive: «Berset sta decisamente andando oltre. Chi lo ferma?». E, parlando con 20 Minuten, descrive alcune misure come «assurde». In particolare, il divieto ai genitori di riunirsi con i figli che appartengono a nuclei familiari diversi. «Manca solo che Berset mi dica con chi devo dividere il letto», ha aggiunto.
Dal canto suo, invece, la consigliera nazionale Yvonne Feri (PS) non condivide tanta indignazione. «È vero, non è sempre facile rispettare le misure anti-coronavirus. Ma bisogna lasciare che il Consiglio federale e la task force facciano il loro lavoro. Se pensano che serva introdurre nuove norme per proteggere la salute della popolazione, bisogna accettarle».