Lo ha deciso il Consiglio nazionale. Il suo utilizzo permetterebbe un aggiornamento automatico dei dati personali.
BERNA - In futuro, il numero AVS potrebbe diventare una sorta di "passepartout" in grado di rendere più efficienti e celeri i processi amministrativi. Dopo gli Stati, anche il Consiglio nazionale ha accolto oggi un progetto in tal senso del Consiglio federale. Il dossier è così pronto per le votazioni finali.
Tale modifica della legge sull'AVS risponde a una richiesta della Confederazione, dei cantoni e dei comuni. Sarà permesso l'uso sistematico di questo numero per svolgere compiti amministrativi, un po' come avviene nella vicina Italia con il codice fiscale. Ciò consentirà anche di essere più precisi e di garantire un'identificazione al 100% evitando ogni confusione, ha precisato Damien Cottier (PLR/NE) a nome della commissione.
Stando al progetto, l'utilizzo di tale numero come identificatore personale permetterebbe di aggiornare in modo automatico, rapido e preciso i dati personali, quali cognome, nome o stato civile, e di ridurre l'onere amministrativo per il trattamento dei dati.
Unico elemento identificativo - Con un unico elemento identificativo sarebbe possibile reperire la serie di dati giusta, per esempio se il cognome e il nome sono identici o nel caso di nomi con grafie diverse. Si possono inoltre evitare scambi d'identità che causano costose operazioni di correzione e spiacevoli conseguenze per gli interessati.
Il messaggio governativo prevede un utilizzo più ampio e controllato del numero AVS, ciò che dovrebbe agevolare le autorità nello svolgimento dei loro compiti. Rimane escluso l'uso meramente privato.
Rispetto al progetto dell'esecutivo, il Parlamento ha apportato un'unica modifica. Dopo gli Stati, oggi anche il Nazionale, approvando una proposta di Marco Romano (PPD/TI), ha aggiunto alla lista delle istituzioni autorizzate a utilizzare il numero AVS gli organi incaricati dell'esecuzione di controlli previsti da una convenzione collettiva di lavoro giuridicamente vincolante. Il consigliere federale Alain Berset ha tentato invano di convincere il plenum ad attenersi al progetto governativo, ma alla fine - con 160 contro 20 e 2 astenuti - la proposta Romano è stata approvata.
Senza grande entusiasmo - Il consigliere nazionale Balthasar Glättli (Verdi/ZH), a nome dei Verdi, ha espresso il suo scetticismo sul progetto. L'ecologista zurighese ha invitato il plenum a rinviare il progetto al Consiglio federale con l'incarico di modificare il disegno prevedendo l'utilizzo sistematico di un numero personale non identificabile invece dell'utilizzo sistematico del numero AVS.
Ma - con 144 voti contro 37 e 1 astenuto- la maggioranza della Camera del popolo non lo ha seguito. Il rischio di collegamento dei dati (utilizzando i numeri d'identificazione corrispondenti nelle diverse banche dati è possibile combinare l'elaborazione di numerose informazioni statistiche ndr.), esiste già oggi e un "no" al progetto non lo farà scomparire, ha rilevato il consigliere federale Alain Berset. Il nuovo sistema è soggetto a requisiti severi per quanto riguarda la protezione e la sicurezza dei dati, ha aggiunto.
Il numero AVS è già ampiamente utilizzato da diverse decine di migliaia di istituzioni. Se se ne impedisse l'impiego, ciò creerebbe "un caos immenso", ha messo in guardia Berset. Benché il progetto non susciti "un grande entusiasmo", è necessario creare una base legale per tali istituzioni e prendere misure per arginare i rischi, ha aggiunto.
In modo casuale - Il numero AVS è utilizzato già oggi quale identificatore personale, soprattutto nell'ambito delle assicurazioni sociali. Può essere impiegato anche al di fuori di esse, se ciò è esplicitamente previsto da una base legale federale, cantonale o comunale.
L'attuale numero AVS a 13 cifre è stato introdotto nel 2008. Si tratta di un identificatore che, contrariamente a quello precedente, non contiene alcuna informazione personale. È generato in modo casuale, è univoco e rimane invariato per tutta la vita.