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AttualitàOltre 600'000 richieste di lavoro ridotto

08.12.20 - 10:45
Con la seconda ondata di coronavirus, si registra un nuovo boom
Archivio Keystone
Fonte ATS
Oltre 600'000 richieste di lavoro ridotto
Con la seconda ondata di coronavirus, si registra un nuovo boom

BERNA - La seconda ondata della pandemia ha portato a un nuovo boom del lavoro ridotto, anche se i valori record della scorsa primavera non sono stati raggiunti.

Nel mese di novembre sono state pronunciate autorizzazioni per 626'000 persone, il 12% di tutti gli occupati, ha affermato Boris Zürcher, direttore della divisione lavoro presso la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), in una conferenza telefonica in cui ha commentato i dati odierni della disoccupazione. Nella comunicazione mattutina le informazioni sulla disoccupazione parziale (effettiva: non le richieste) erano relative a settembre: Zürcher ha fornito ora numeri più recenti relativi alle domande.

La quantità dei permessi della Seco per il lavoro ridotto è quindi in aumento rispetto a ottobre (482'000) e settembre. «A causa delle più severe restrizioni legate alla pandemia in diversi cantoni, la cifra potrebbe salire ulteriormente in dicembre», osserva il dirigente della Seco, che sottolinea come si sia comunque ancora ben lontani dal valore record di aprile, che era di 1,9 milioni.

Zürcher ricorda anche che i dati sulla disoccupazione parziale approvata non consentono di avanzare previsioni sull'effettivo utilizzo di questo strumento. Questo perché non poche aziende chiedono l'autorizzazione quale misura precauzionale, ma poi vi rinunciano. Nel mese record di aprile, ad esempio, le persone che hanno ottenuto un compenso nell'ambito del lavoro ridotto sono state 1,3 milioni, a fronte di permessi per 1,9 milioni di dipendenti.

Zürcher spera che lo strumento in questione possa comunque permettere di continuare a evitare un'ondata di licenziamenti. Al momento sul mercato del lavoro aiuta la prospettiva di poter disporre prossimamente di un vaccino contro il Covid-19. «Presumo che molte imprese non procederanno quindi direttamente ai licenziamenti, ma manterranno i loro effettivi più a lungo, con l'aiuto delle indennità di disoccupazione parziale», conclude il 56enne.

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