Così vuole il Consiglio nazionale, che sostiene il collegamento tra i sistemi d'informazione europei.
L'opposizione è venuta dalla sinistra, preoccupata per la protezione dei dati delle persone inserite nelle varie banche dati Schengen.
BERNA - Le autorità svizzere devono collaborare a stretto contatto e scambiare rapidamente informazioni con gli altri Stati Schengen.
Ne è convinto il Consiglio nazionale che - per 156 voti a 5 e 27 astenuti - sostiene il collegamento tra i sistemi d'informazione europei. Il dossier va agli Stati.
L'opposizione è venuta dalla sinistra, preoccupata per la protezione dei dati delle persone inserite nelle varie banche dati Schengen. Tale protezione, secondo la maggioranza, è assicurata e non è necessario inserire nella legge ulteriori paletti.
La cosiddetta interoperabilità collega tra di loro i sistemi di informazione dell'Unione europea in modo da consentire alle autorità di controllo delle frontiere, migratorie e di perseguimento penale di accedere ai sistemi rilevanti tramite un unico portale di ricerca.
Tale collegamento, secondo la maggioranza, dovrebbe consentire di rendere i controlli più efficienti, di agevolare l'attività delle autorità di sicurezza nonché di migliorare la sicurezza nello Spazio Schengen, e quindi anche in Svizzera.
Il Parlamento ha voluto anche integrare in questo progetto il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), che non era stato inserito nel messaggio sull'interoperabilità per una questione tempistiche.