I rivenditori hanno richiamato svariati prodotti a base di sesamo. Il motivo? La presenza di ossido di etilene.
Si tratta di un pesticida che è stato impiegato in India su semi poi diretti in Europa.
BERNA - Negli scorsi giorni i rivenditori svizzeri hanno richiamato vari prodotti a base di sesamo: si va dall'olio della marca "Manor bio" ai cracker e al pane di lunga conservazione o i semi di sesamo della marca Naturaplan, in vendita presso Coop, fino al muesli Farmer Croc Semi & noci disponibile sugli scaffali di Migros e alle fette croccanti bio – Frumento con pomodoro, formaggio e sesamo, acquistabili presso Aldi Suisse. Il motivo? La presenza di residui di ossido di etilene, che è potenzialmente pericoloso per la salute.
E non si parla soltanto della Svizzera. Anche in Germania e in Austria sono stati richiamati svariati prodotti. L'Unione europea aveva pertanto lanciato l'allarme già lo scorso settembre: la presenza della sostanza (si tratta di un pesticida) era stata per la prima volta rilevata in semi di sesamo provenienti dall'India. Per questo motivo in ottobre l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) aveva informato le autorità cantonali e ordinato i relativi provvedimenti.
Lo conferma anche l'USAV: il problema sta in India. «Sono stati spediti semi che erano stati trattati con ossido di etilene, pratica proibita» spiega Mark Stauber, caposettore Igiene delle derrate alimentari, interpellato da 20 Minuten. I numerosi richiami sono dovuti al fatto che l'india è il principale paese fornitore di semi di sesamo.
«L'industria alimentare e le autorità stanno compiendo importanti sforzi per individuare i prodotti interessati e ritirarli dal mercato» dice ancora Stauber. Tuttavia, in Europa sono pochi i laboratori in grado di rilevare la sostanza pesticida in questione. «Altre strutture - aggiunge - si stanno attrezzando per poter effettuare l'analisi».
Non è comunque necessario gettare nella spazzatura tutti i prodotti contenenti sesamo. Quelli “contaminati” vengono identificati in base al numero di lotto o alla data di produzione. Altrimenti i prodotti sono innocui, afferma Stauber nell'ambito della trasmissione SRF per i consumatori “Espresso”. Chi vuole comunque stare tranquillo al 100%, può smaltire tutti i prodotti.
Collaborazione coi laboratori - Per garantire che dagli scaffali dei supermercati spariscano tutti i prodotti problematici, i rivenditori sono in continuo contatto con i laboratori. «Al momento non siamo a conoscenza di altri articoli con un contenuto eccessivo di ossido di etilene» dice Migros.