La polizia ha fatto irruzione al party, al quale erano presenti più di 200 persone
È però andata bene ai cittadini elvetici: se la sono cavata con una multa di circa 60 franchi svizzeri
KOH PHANGAN - Quando la polizia ha fatto irruzione in una festa illegale sull'isola di Koh Phangan, in Thailandia, anche loro hanno subito capito di essere nei guai.
Si tratta di quattro turisti svizzeri, che insieme ad altri 200 partecipanti stavano celebrando ieri sera un party illegale, in violazione delle restrizioni anti-coronavirus vigenti in Thailandia.
Lo ha confermato la polizia thailandese quando ha comunicato l'arresto di 109 dei partecipanti (mentre gli altri sono riusciti a fuggire). Tra questi, infatti, c'erano 89 stranieri, e quattro di loro erano turisti svizzeri.
Durante l'enorme assembramento - tutti in piedi senza alcuna distanza sociale - sono state consumate anche bevande alcoliche, nonostante la vendita di alcolici non sia attualmente consentita nel paese del Sudest asiatico. La polizia ha scoperto l'esistenza del party in quanto i biglietti sono stati venduti online e il bar stesso ha pubblicizzato l'evento su Facebook.
In Thailandia, una violazione dello stato di emergenza può essere punita con un massimo di due anni di prigione e una multa fino a 1'200 franchi. Agli Svizzeri arrestati è però andata bene: oltre all'arresto e allo spavento hanno dovuto pagare una multa di 2'000 baht, l'equivalente di circa 60 franchi svizzeri, e sono stati rilasciati. Potrebbe invece non andare altrettanto bene al proprietario 40enne del bar e all'organizzatore 47enne della festa: rischiano fino a un anno di carcere e fino a 2'900 franchi di multa.
È grazie a misure estremamente rigorose che la Thailandia sta finora superando la pandemia con numeri di contagi e decessi inferiori a molti altri paesi.