Contatori dell'acqua iper-sorvegliati. Il Tribunale federale dà ragione a un cittadino di Auenstein che chiede privacy
AARAU - Un residente del comune di Auenstein, in Argovia, si è opposto con successo alla raccolta di dati non necessari per la misurazione del consumo di acqua potabile. Il Tribunale federale ha accolto un suo reclamo, obbligando il comune a riprogrammare i contatori.
Nel 2017, il comune argoviese ha installato in tutte le economie domestiche contatori telecomandati: da allora gli addetti dell'azienda dell'acqua potabile non devono più entrare in ogni casa. Basta infatti attraversare una volta all'anno il quartiere in auto e registrare i dati trasmessi ad un apposito dispositivo di lettura.
Il ricorrente ha voluto saperne di più ed è così venuto a conoscenza che i nuovi apparecchi registrano localmente i dati per una durata di 252 giorni. Ogni contatore invia inoltre un segnale agli apparecchi di lettura ogni 30 o 45 secondi.
Secondo il Tribunale federale, si tratta di una quantità di dati eccessiva e non prevista da nessun regolamento. In base alla legge sulla protezione dei dati, il comune non è autorizzato a raccogliere dati non necessari all'adempimento dei suoi compiti.
Poco importa - si legge nella sentenza - se il comune non ha mai utilizzato tutti i dati disponibili. La legge obbliga ad essere parsimoniosi nella raccolta di dati, perché soltanto così si può garantire che non se ne faccia un uso improprio.