Il medico cantonale di Basilea Thomas Steffen ha le idee chiare su cosa accadrà nei prossimi mesi. Avrà ragione?
«Le varianti potrebbero portare a un'accelerata dei contagi a marzo». In tal caso, potrebbero essere necessarie ulteriori restrizioni
BASILEA - Meglio mettere subito le cose in chiaro. E non creare false aspettative. Sembra questa la filosofia del dottor Thomas Steffen. Il medico cantonale di Basilea nelle scorse ore è salito alla ribalta per una serie di "cinguetii" su Twitter, in cui pronostica un allentamento delle misure anti-Covid in Svizzera «verso la fine di maggio».
Non è (del tutto) una novità. Qualcosa in tal senso era trapelato già venerdì, dopo una riunione con i presidenti di partito in cui Alain Berset aveva fatto capire che il lockdown non dovrebbe finire a breve.
La buona notizia è che si vede la "luce in fondo al tunnel" ma la strada per arrivarci è in salita. «Sono ancora necessarie misure considerevoli per contenere il virus, che continua ad adattarsi alla situazione» avverte Steffen. Grazie alle vaccinazioni, la diffusione dell'epidemia incontra maggiori ostacoli ogni giorno, ma «soltanto in primavera la campagna vaccinale raggiungerà una copertura tale da poter ridurre gradualmente le misure di contenimento» secondo il medico.
In un altro tweet, Steffen ha precisato come la vaccinazione delle fasce a rischio potrebbe avere conseguenze inaspettate. In base a quanto si sta osservando in Israele, dove la campagna vaccinale è decisamente avanti, l'immunità della popolazione anziana ha prodotto un aumento delle infezioni nelle fasce più giovani.
La prognosi di Steffen quindi, ai microfoni di Telebasel, è la seguente: il lockdown dovrebbe terminare a fine maggio. Questo perché «a causa delle mutazioni del virus, il numero di casi dovrebbe aumentare nuovamente a marzo». Una previsione in linea con quanto dichiarato dal presidente della Conferenza dei medici cantonali, Rudolf Hauri. Il quale si aspetta dal Consiglio federale addirittura un inasprimento delle misure, per far fronte alle varianti. «La situazione rimane difficile perché la vitalità delle mutazioni del virus aumenta nonostante le misure drastiche finora adottate» ha dichiarato Hauri. Uno "spread" a cui - secondo alcuni - solo ulteriori restrizioni possono porre rimedio.