La mutazione proveniente dal Sudamerica era stata rilevata per la prima volta a Zurigo lo scorso lunedì.
Nonostante le diverse varianti in circolazione, le cifre riguardanti la situazione epidemiologica in Svizzera hanno nuovamente registrato un calo. L'Ufsp: «Nella prima settimana il numero di nuovi test positivi è sceso del 13%».
BERNA - Sono tre i casi di variante brasiliana rilevati in Svizzera. Dopo quella rintracciata lunedì nel canton Zurigo - e comunicata il giorno seguente nel tradizionale appuntamento degli esperti della Confederazione - l'Ufsp conferma la presenza della mutazione anche in due casi positivi registrati nel canton Ginevra. «In totale - precisa l'Ufficio di Sanità pubblica su richiesta di 20 Minuten - sono oltre cinquemila le varianti presenti in Svizzera». 2'064 possono essere collegate al ceppo inglese, 83 a quello sudafricano e le tre a quello brasiliano. Le altre 3'161 sono invece mutazioni che non possono essere collegate a nessuna variante conosciuta.
Contagi diminuiti del 13% - Ma nonostante il problema delle varianti, che preoccupa notevolmente i membri della Task-Force Covid-19, il numero dei test positivi al coronavirus è sceso del 13% nella prima settimana di febbraio rispetto a quella precedente. «La situazione - precisa l'Ufsp - rimane comunque difficile da valutare, benché la curva si sia un po' appiattita dal primo al sette febbraio».
Incidenza sotto la media in Ticino - L'incidenza, durante quel periodo, variava a seconda dei cantoni dai 41 casi ogni 100'000 abitanti a Sciaffusa ai 190 del Vallese. Il Ticino si difende bene nel raffronto nazionale: nel nostro cantone, infatti, l'incidenza è di 90 casi ogni 100'000 abitanti, mentre i Grigioni si situano un po' al sopra alla media svizzera (che è di 116) con 122 contagi su 100'000 abitanti.
Trecento ricoveri - Nello stesso periodo, sono stati segnalati 300 ricoveri ospedalieri associati al Covid 19 (settimana precedente 321). «Sebbene siano ancora attesi alcuni dati, prevediamo comunque una diminuzione», sottolinea l'Ufsp, precisando che in terapia intensiva erano in cura mediamente 261 persone. «Un dato, questo, ancora alto, sebbene in calo».
58 decessi in meno - Nella settimana in esame, all'Ufsp sono inoltre stati segnalati143 decessi, contro i 201 della precedente. «Anche qui, nonostante siano attesi ancora dei dati, presumiamo che il numero delle vittime sia diminuito, anche se rimane a un livello troppo elevato».