In totale il numero di mutazioni scoperte nel nostro Paese ha superato quota seimila.
L'Ufsp: «La loro crescita è esponenziale». Il ceppo più diffuso rimane quello inglese con 2'381 casi, sebbene oltre 3'500 mutazioni non possano essere collegate una variante conosciuta.
BERNA - In Svizzera sono finora stati scoperti 6003 casi d'infezioni con le varianti mutate del coronavirus, circa il 45% in più rispetto a una settimana fa. Tre casi riguardano la variante brasiliana, riferisce oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) all'agenzia Keystone-ATS.
Al contrario del vecchio ceppo conosciuto di SARS-CoV-2, la crescita dei casi mutati è esponenziale. L'UFSP sottolinea poi che le cifre non sono rappresentative, poiché ci sono forti sottovalutazioni in cantoni dove poco o nessun materiale è stato sequenziato.
Lunedì della settimana scorsa, l'Ufficio federale aveva segnalato un totale di 41'38 infezioni di varianti mutate. E aveva riferito del primo caso della mutazione brasiliana (P.1). Secondo le informazioni attuali i casi noti sono ora tre: due rilevati a Ginevra e uno a Zurigo.
Secondo le ultime cifre, sono invece 2'381 i casi finora attribuiti alla variante britannica (B.1.1.7), e 96 a quella sudafricana (B.1.351). Nei restanti 3'515 casi, una mutazione era presente ma la "stirpe" non era appurata.
Il maggior numero di casi di "Covid inglese" sono stati trovati nei cantoni di Vaud (451), Berna (321) e Ginevra (249). Per le mutazioni con un "lignaggio" non chiaro, spiccano i cantoni di Ginevra (707) e Zurigo (684), seguiti a distanza da Argovia (263), San Gallo (231), Vaud (197), Vallese (189) e Grigioni (185).