Dei 7'320 casi accertati di mutazioni del coronavirus, più di 4'400 non sono ancora identificati
La variante più diffusa nel nostro paese al momento è quella inglese, con 2'794 infezioni confermate.
BERNA - Sono complessivamente 7'320, stando alle ultime cifre aggiornate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica, i casi di varianti del coronavirus che sono stati fino ad ora accertati in Svizzera.
Rispetto a una settimana fa, l'incremento dei contagi riconducibili alle mutazioni del virus è aumentato di 1'771 casi, con una netta prevalenza di quelli del ceppo "inglese", che hanno toccato quota 2'794 infezioni. Questa variante, lo ricordiamo, è considerata preoccupante per via della sua trasmissibilità, che si presume essere superiore rispetto alla versione "tradizionale" del virus.
Restano invece molto più contenuti i numeri delle infezioni legate alla mutazione sudafricana (116 casi) e a quella brasiliana (5 casi).
Mutazioni "senza passaporto"
I restanti casi riportati dall'UFSP, per un totale di 4'405 infezioni, non sono invece ancora stati identificati. Di questi, 4'363 presentano la mutazione S:N501Y, che è presente in tutte e tre le varianti attualmente circolanti in Svizzera. Negli altri 42 è stata inoltre rilevata anche la mutazione E484K, che viene invece espressa solo nelle due varianti "extra-europee".
Queste mutazioni, spiega l'UFSP, costituiscono un indizio di un'infezione con una delle principali varianti. Per una conferma definitiva viene in seguito esaminato il materiale genetico del virus per intero, così da poter classificare il caso.