È quanto si evince dai dati dell'Ufficio federale di statistica. Dal 1970, il numero è triplicato
BERNA - Nel 2019, in Svizzera, oltre un terzo delle 3,8 milioni di economie domestiche (36%) era composto di una sola persona. Il 27,2% era invece costituito di una coppia senza figli e il 29,3% di uno o due adulti con uno o più figli di meno di 25 anni.
Lo indica la documentazione pubblicata oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST). Dal 1970 il numero di economie domestiche di una sola persona è triplicato, quello delle coppie senza figli è raddoppiato e il numero di economie domestiche di un solo genitore con figlio (o figli) di meno di 25 anni è più che raddoppiato. Nello stesso periodo, il numero di coppie con figlio/i di meno di 25 anni è rimasto relativamente stabile, rileva l'ufficio con sede a Neuchâtel.
Nell'anno in esame, il 2019, e relativamente alle economie domestiche familiari (ossia con almeno un figlio), i tre quarti erano costituiti di coppie sposate, il 16,2% di monoparentali (di cui l'83,2% costituito di madri) e il 9,4% di coppie conviventi di sesso diverso (lo 0,1% delle economie domestiche è composto di una coppia omosessuale che vive con almeno un figlio di meno di 25 anni).
La proporzione di famiglie ricomposte, ovvero di economie domestiche costituite di una coppia con almeno un figlio avuto da una relazione precedente, è nettamente maggiore tra le coppie conviventi (28,3%) che tra quelle sposate (4,5%).
Nelle economie domestiche di genitori soli si contano in media meno figli che nelle coppie con figli. Questi ultimi hanno anche qualche anno in più dei primi.
Il 38% delle economie domestiche in proprietà
Nel 2019, 1,4 milioni di economie domestiche (38% delle 3,8 milioni presenti in Svizzera) erano in proprietà, in un caso su due di una casa unifamiliare, indica sempre la documentazione pubblicata oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
2,3 milioni di economie domestiche affittavano l'abitazione in cui vivevano a un prezzo mensile medio di 1'362 franchi. L'importo è in continuo aumento dal 2015, in media dell'1% all'anno. Sei anni fa l'affitto medio era di 1'306 franchi, nel 2017 di 1'329 e nel 2018 le economie domestiche locatarie hanno sborsato altri 18 franchi supplementari.
Nel 62% dei casi, l'affitto mensile era compreso tra 1'000 e 1'999 franchi, mentre un quarto (26%) delle economie domestiche ha fatto fronte a costi inferiori ai 1'000 franchi.
Gli ultra sessantacinquenni vivono più a buon mercato - sia perché non possono permettersi costi dell'alloggio elevati, sia perché pagano meno grazie ad affitti di lungo corso. Chi ha meno di 25 anni fa fronte a costi medi, mentre la classe di età tra 25 e 64 anni sopporta quelli più elevati: i pensionati hanno speso in media 1'135 franchi per un appartamento di tre locali, i giovani 1'236 franchi, mentre il segmento della popolazione tradizionalmente in età lavorativa ha pagato 1350 franchi.
Le differenze regionali sono consistenti. Agli estremi vi sono il cantoni Giura e Zugo: nel primo si può trovare un appartamento di quattro locali in media per 1109 franchi, nel secondo un alloggio delle stesse dimensione costa, sempre in media, 2'038 franchi. A Zurigo il prezzo medio è di 1'835 franchi, a Ginevra di 1'629 e a Berna di 1'417 franchi. In Ticino e nei Grigioni i valori medi sono simili, rispettivamente 1'429 e 1'437 franchi.
L'UST fornisce anche dati per l'anno scorso. Nel 2020, quasi la metà (47%) delle abitazioni in affitto era detenuta da privati. Vi sono grandi differenze regionali per quanto riguarda i rapporti di proprietà: in Ticino la proporzione di abitazioni in affitto detenuta da privati, pari a circa i tre quarti (73,6%), è nettamente superiore rispetto a quella delle sei altre grandi regioni considerate dall'UST. Nella regione del Lemano (cantoni di Ginevra, Vaud e Vallese) tale proporzione, la più bassa, è del 41,9%. Nella Svizzera orientale, che comprende i Grigioni, è del 46,3%.