L'allarme lanciato da Pro Juventute: aumentano i conflitti con i genitori e tra fratelli, ma pure la violenza domestica
Durante la seconda ondata epidemica, il 40% in più di giovani ha contattato il team di consulenza per questioni di salute mentale.
BERNA - La crisi provocata dal coronavirus mette a dura prova la psiche dei giovani, soprattutto nelle famiglie con condizioni sociali o economiche precarie. È l'allarme lanciato da Pro Juventute, il cui numero di interventi urgenti è quasi raddoppiato l'anno scorso.
Secondo un rapporto pubblicato oggi da Pro Juventute, l'organizzazione nel 2020 ha registrato quasi 100 casi in cui ha dovuto chiamare servizi di soccorso per una consulenza, a fronte dei 57 interventi del 2019.
Ogni giorno, circa 700 giovani e bambini (l'anno precedente 600) si rivolgono al centro di consulenza 147.ch, ha precisato Pro Juventute all'agenzia Keystone-ATS. Sono molto aumentate le richieste di consulenza per sui temi "Conflitti con i genitori" (+60%) e "Conflitti con i fratelli" (+100%). Tra marzo e maggio del 2020, gli operatori hanno effettuato quasi il 70% in più di consulenza sulla violenza domestica.
Rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, da ottobre a dicembre del 2020, durante la seconda ondata epidemica, il 40% in più di giovani ha contattato il team di consulenza per questioni di salute mentale. Nello stesso periodo, i servizi di psichiatria infantile e adolescenziale hanno segnalato un aumento degli esaurimenti e della suicidalità, aggiunge un comunicato odierno di Pro Juventute.
Anche se al momento la situazione per i posti di apprendistato sembra ancora buona, la questione della scelta della professione è una grande preoccupazione per i giovani. Al 147, il 23% in più di consultazioni sono state richieste sulla scelta della carriera. I brevi stage di orientamento spesso non sono possibili o possono essere svolti solo virtualmente, e l'ulteriore impiego dopo l'apprendistato è incerto. Nel gennaio scorso, 17'000 giovani erano disoccupati. Un anno prima, erano 5'000 in meno.
Un'altra grossa preoccupazione per i giovani sono le restrizioni alla vita sociale. La consulenza su questo ambito è aumentata del 93% rispetto all'anno precedente. Anche la paura di non trovare nuovi amici è onnipresente (+28%).
La maggioranza dei giovani sostiene comunque le misure per contenere la pandemia. E malgrado tutte le esperienze negative, essi riferiscono anche di aspetti positivi, quali l'acquisizione di nuove competenze, il rafforzamento della capacità di affrontare le difficoltà e la solidarietà con coloro che sono particolarmente vulnerabili.
Pro Juventute ritiene che occorra agire in fretta, poiché la pandemia causa disuguaglianza sociale e alti costi sociali per decenni.