Il dato emerge da un sondaggio di Manpower: «Le ditte elvetiche puntano sulla responsabilità individuale».
Si tratta della peggiore percentuale a livello mondiale.
BERNA - Le aziende svizzere puntano sulla responsabilità individuale in materia di coronavirus: solo l'1% delle imprese interrogate nell'ambito di un sondaggio ritiene che tutti i dipendenti (o tutti quelli effettivamente sul posto di lavoro) debbano essere vaccinati.
Si tratta della percentuale più bassa a livello mondiale, afferma in un comunicato odierno Gianni Valere, direttore della filiale elvetica di Manpower, la multinazionale attiva nel settore del lavoro temporaneo che ogni trimestre interroga 42'000 ditte in 43 paesi sulle prospettive d'impiego e su altri ambiti.
Interpellate sull'approccio che applicheranno con i dipendenti una volta che il vaccino Covid-19 sarà disponibile per tutta la popolazione, il 49% delle imprese svizzere afferma di non avere alcun piano per introdurre una politica di vaccinazione, il 41% consiglia la vaccinazione ma non la prescrive, l'1% pensa che tutti debbano essere vaccinati, un altro 1% è per il vaccino per tutti coloro che sono effettivamente sul posto di lavoro, ancora un 1% richiederà la vaccinazione per alcuni ruoli, mentre il 7% si astiene dal rispondere.
Su scala mondiale il 16% degli interpellati intendono imporre la vaccinazione, con punte del 43% in Brasile e del 45% in Messico. Debole è invece la quota per esempio anche negli Stati Uniti (4%).
Altra domanda, nei prossimi 6-12 mesi come opereranno i dipendenti? Per il 53% delle imprese svizzere saranno attivi con un mix d'impiego a distanza e in azienda, il 41% mantenendo le maestranze in fabbrica o in ufficio per la maggior parte del tempo, mentre solo il 3% punta al telelavoro per la gran parte.