Otto classi in quarantena alla scuola Steiner di Aesch. Per il medico cantonale «situazione preoccupante»
Lo studio dell'università di Basilea: i circoli steineriani vicini al movimento "No mask". Ma la direzione scolastica assicura: «Rispettiamo le regole»
BASILEA CAMPAGNA - La mascherina come "museruola". Alla scuola Steiner Birseck di Aesch (BL) nelle scorse settimane alcuni genitori hanno formato un fronte compatto contro l'applicazione delle misure anti-Covid. Il risultato: i contagi nell'istituto si sono moltiplicati, raggiungendo un livello «preoccupante» secondo l'ufficio del medico cantonale.
Nella scuola, riferisce il portale Bajour.ch, quattro dipendenti e sedici studenti sono risultati positivi e otto classi sono state messe in quarantena martedì. Il Cantone ha ordinato l'apprendimento per tutti i 440 allievi fino alle vacanze di primavera.
Il medico cantonale settimana scorsa ha inoltrato una lettera ai genitori tramite la direzione scolastica. «Riteniamo preoccupante la situazione all'interno della scuola» si legge nel testo. «L'alto numero di persone infette è spaventoso. Inoltre si può presumere che alcuni casi non siano stati rilevati, a causa della riluttanza a sottoporsi al tampone».
Le resistenze sono state confermate a Bajour da alcuni genitori. All'interno dell'assemblea scolastica ci sarebbe un gruppo che definisce le mascherine «museruole inutili» e che è entrato in conflitto con gli altri genitori. Il medico cantonale ha ricevuto segnalazioni di presunte violazioni delle norme di protezione.
Negli ambienti antroposofici lo scetticismo sulle misure anti-Covid non è raro, scrive il portale online. Secondo uno studio dell'Università di Basilea, che ha intervistato un migliaio di Covid-scettici in Svizzera, nel movimento Querdenken e "No mask" le idee antroposofiche sarebbero piuttosto diffuse.
Per la direzione della scuola di Aesch, comunque, le misure protettive prescritte dal Cantone e dalla Confederazione non sono in discussione. Queste vengono applicate «in accordo con l'ufficio del medico cantonale, con cui siamo regolarmente in contatto».