La pandemia ha pesato notevolmente sui conti delle piccole e medie imprese svizzere.
E i problemi, stando a un sondaggio, non sono ancora finiti: «Licenziamenti sono previsti anche in futuro e molte ditte difficilmente riusciranno a rimborsare i crediti Covid-19».
BERNA - Una piccola e media impresa (Pmi) su cinque (il 21%) ha proceduto a licenziamenti negli ultimi dodici mesi a causa delle conseguenze del coronavirus: è quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) su un campione di 251 aziende.
In un analogo rilevamento effettuato in settembre le ditte che avevano deciso di separarsi da dipendenti in seguito alla crisi del Covid erano ancora solo il 5%, sottolineano i ricercatori in un comunicato odierno. Particolarmente colpiti risultano essere i lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione.
I problemi non sono inoltre superati: una Pmi su quattro ritiene probabile o molto probabile che dovrà licenziare personale in futuro, visto che la metà delle aziende si aspetta un impatto negativo o molto negativo sugli affari. Un quarto del campione ritiene perciò che dovrà far fronte a problemi finanziari: il 22% delle ditte che hanno fatto capo a crediti Covid-19 pensa che non riuscirà a rimborsarli. In settembre il dato era del 9%.