Respinta l'iniziativa per aprire le urne ai residenti di lungo corso. A livello comunale, però, possono già votare.
Per la destra, passaporto e diritti politici vanno di pari passo. La sinistra chiedeva più rappresentatività in un cantone con il 40% di stranieri.
GINEVRA - Con un solo voto di scarto, il Gran Consiglio di Ginevra ha respinto stasera la proposta di estendere i diritti politici degli stranieri residenti in Svizzera da almeno otto anni. Diviso sul tema, alla fine il PPD ha fatto pendere la bilancia dalla parte dei "no".
Da quasi 15 anni gli stranieri possono votare a livello comunale a Ginevra. Una modifica della Costituzione cantonale sostenuta dalla sinistra mirava a estendere questo diritto a livello cantonale, permettendo nel contempo agli stranieri di essere anche eleggibili. L'obiettivo? Rendere la democrazia più rappresentativa in un cantone col 40% di popolazione straniera.
Tuttavia, la destra crede che i diritti politici siano inseparabili dalla nazionalità. Un punto di vista condiviso anche dal Consiglio di Stato.