Saranno disponibili, ma non subito i cinque gratuiti mensili promessi a ogni svizzero
Test rapidi per riunirsi a Pasqua? Sì, ma «la negatività è valida solo per 24 ore. È inutile farlo giorni prima».
BERNA - «Non ci sono più cantoni in cui il valore Rt sia inferiore a 1». Non sono buone le notizie con cui Patrick Mathys, capo della Sezione gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell’UFSP, apre a Berna la consueta conferenza stampa degli esperti della Confederazione sulla situazione Covid-19. A livello svizzero il valore si attesta a 1,19 (persone che un soggetto che ha contratto il virus contagia). In meno di tre settimane, se proseguiremo così, i casi di coronavirus raddoppieranno. «Nove infezioni su dieci sono ricollegabili alla variante inglese», aggiunge Mathys.
Ospedali
Ma i ricoveri e i decessi sono relativamente stabili. I pazienti Covid occupano il 18% dei letti in cure intense (dato stabile). D'altra parte, quasi mezzo milione di persone in Svizzera sono già state vaccinate (due dosi). La paura è che l'aumento dei contagi tra i giovani si estenderà a quelli in età avanzata, ripercuotendosi sugli ospedali.
Certificato di vaccinazione
Ma l'argomento "del giorno" di oggi è il discusso certificato vaccinale. «Vogliamo che sia riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato il capo della Sezione gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell’UFSP. «Dovrebbe essere disponibile entro l'estate». Attualmente, però, chi viene vaccinato riceve solo un certificato cartaceo dell'avvenuta inoculazione. A livello nazionale non è infatti previsto un registro centrale delle vaccinazioni (e la responsabilità di conservare il certificato è quindi della persona vaccinata). Nassima Mehira, co-responsabile del progetto "Covid-19-Zertifikat", ha spiegato che la Confederazione sta attualmente lavorando a una sua soluzione, che sia compatibile a livello internazionale, valutando le piattaforme disponibili e confrontandosi con i paesi vicini. La discussione è ancora in corso, ma il “Certificato Covid-19” potrebbe mostrare non solo la vaccinazione, ma anche test e tamponi effettuati, stato di salute (Covid) e guarigione.
Test rapidi per Pasqua
Il 15 marzo la strategia della Confederazione dei test è cambiata. Chi presenta dei sintomi deve sottoporsi (come finora) a un test PCR, ma gli svizzeri sono esortati anche a eseguire test rapidi e a tappeto (aziende/scuole). Le farmacie offrono la possibilità di sottoporsi a test rapidi gratuiti. «Ma la negatività è valida solo per 24 ore» («fare il test oggi per visitare la nonna domenica è inutile») e «non è un "lascia passare" per evitare le regole di comportamento» (distanziamento, igiene e mascherina), precisa Mathys. Se il test rapido dà un risultato positivo, bisogna subito sottoporsi a un tampone PCR. Rudolf Hauri, presidente dell’Associazione dei medici cantonali, dal canto suo commenta i test a tappeto nelle scuole: «Lo sforzo richiesto è enorme. Ma ne vale la pena, perché consentono di proseguire con l’insegnamento in presenza».
Test fai da te
Martine Ruggli, presidente della Società svizzera dei farmacisti PharmaSuisse, ha ricordato che i test fai da te saranno disponibili in farmacia a partire da mercoledì 7 aprile. Ma ha chiesto pazienza: «Non è logisticamente possibile accogliere nelle farmacie tutti gli svizzeri alla ricerca dei 5 test gratuiti mensili a cui hanno diritto».
Ruggli ha mostrato come effettuare il test (ma è bene leggere il foglietto illustrativo!): occorre infilare per pochi centimetri (non come il PCR) il tampone quattro volte in ogni narice (ruotando). Questo va poi inserito in una provetta (con uno speciale liquido). Una goccia va posata sul reagente (simile a quello dei test di gravidanza). Se appare una sola linea il risultato è negativo. Due linee indicano un risultato positivo ed è necessario sottoporsi a un test PCR per confermare la diagnosi.
Alla conferenza stampa di oggi sono presenti Patrick Mathys, capo della Sezione gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell’UFSP; Fosca Gattoni, capo supplente della Sezione diritto sugli agenti terapeutici (UFSP); Nassima Mehira, co-responsabile del progetto "Covid-19-Zertifikat" (certificato vaccinale) dell'UFSP; Rudolf Hauri, presidente dell’Associazione dei medici cantonali; Martine Ruggli, presidente della Società svizzera dei farmacisti PharmaSuisse.